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La Gazzetta dello Sport insieme con molti altri organi di informazione ha dato sul suo sito la notizia della scomparsa di Fausto Gresini, notizia che poi per fortuna si è rivelata infondata. Chiediamo scusa a Fausto, alla sua famiglia e al suo team".
Apro con il comunicato de La Gazzetta dello Sport per raccontare una serata e un periodo particolare. Prima però il pensiero per Fausto Gresini.
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La mia "bibbia", da qualche anno, è Eurosport nella forma web di informazione sportiva a tutto tondo. Se il podismo e in parte e di riflesso l'Atletica in pista è il fine di questo portale, la voglia di sport nelle sue declinazioni è tale che la fame di eventi e gesti atletici non si placa con la semplice corsa ed è così che Eurosport è il naturale approdo.
In questi due mesi, dal 27 dicembre, quell'organo di informazione, ha raccontato il ricovero prima a Imola e poi a Bologna del campione di motociclismo Fausto Gresini per aver contratto l'infezione da Covid19. Aggiornamenti costanti, almeno quando la famiglia o il team ha voluto rilasciare delle notizie sulle sue condizioni di salute. Dalla preoccupazione al timido sollievo per un miglioramento per poi ripiombare nell'oblio con l'ultimo comunicato del Team Gresini del 18 febbraio:
"Aggiornamento sulle condizioni di Fausto Gresini sempre ricoverato presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna.
Le parole del dottor Nicola Cilloni: “Fausto Gresini è ancora ricoverato nel reparto di terapia Intensiva dell’Ospedale Maggiore di Bologna per il perdurare di grave insufficienza respiratoria conseguente all’infezione da COVID-19. Purtroppo, sono sopraggiunte delle complicanze che rendono il quadro clinico critico. I sanitari continuano a curarlo con la massima intensità possibile nella speranza di una ripresa delle funzioni d’organo gravemente compromesse. È sempre sostenuto da un respiratore meccanico e in coma farmacologico”.
Ieri sera improvvisamente è circolata la notizia che Gresini non ce l'avesse fatta. Prima sui social network su un gruppo fb, poi o forse in concomitanza, la pagina Wikipedia a lui dedicata ed infine i quotidiani sportivi on line, hanno lanciato il dispaccio: Fausto Gresini è morto. Il via, come si usa oggi, alle condivisioni e ai RIP che sanno molto del "come stai" senza empatia di quando si incontra qualcuno per strada. Due ore dove sportivi di ogni genere si sono uniti al socialdolore che certe notizie ingenerano.
Alle 23:30 arriva però la smentita su twitter: "Nonostante le notizie in circolazione, attualmente Fausto è ancora tra noi, seppur in condizioni critiche"
Le scuse de La Gazzetta, la correzione di altri e il sospiro di sollievo conseguente di chi aveva letto la notizia.
Chi è Fausto Gresini? E' il motociclismo! Nato il 23 gennaio 1961 a Imola, ha compiuto quindi da poco 60 anni, ha esordito nel 1982 nella classe 125 in cui ha sempre gareggiato vincendo 2 mondiali (1985 - 1987). 132 gare, 21 vittorie, 47 podi il suo curriculum.
Nel 1985 il primo mondiale su una Garelli, mentre l’anno successivo non bastarono 4 gran premi vinti per superare Luca Cadarola. Nell'87 invece ha letteralmente dominato: 10 vittorie su 11 e mondiale a pieno titolo conquistato. Su Aprilia e Honda i gp degli anni successivi prima del ritiro nel 1994.
La sua seconda vita sportiva-motoristica in qualità di dirigente del team che porta il suo nome, il Team Gresini appunto. Altri tre titoli come manager. Uno con Daijiro Katoh (tragicamente scomparso nel 2003) in classe 250, uno con Toni Elias in Moto2 e l'ultimo nel 2018 con Jorge Martin in Moto3.
In MotoGp vanta 18 mondiali consecutivi disputati, prima con la Honda e poi con l’Aprilia, durante i quali ha più volte chiuso al secondo o al terzo posto con Sete Gibernau, Colin Edwards e Marco Melandri. Nel suo team correva anche l'indimenticato Marco Sic Simoncelli.
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