mercoledì 9 settembre 2020

13'02"26, il peso specifico del record italiano di Yeman Crippa

Yeman Crippa. Nome e cognome che in queste ore rimbalza sui siti sportivi, anche non quelli strettamente podistici. Il record italiano realizzato ieri 13'02"26 ha un peso specifico importante. Viviamo almeno da una decina d'anni, forse di più, in cui ad ogni prestazione di un italiano nel mondo dell'Atletica Leggera viene contrapposta l'era di Di Napoli, Cova, Antibo, Mei (tanto per citarne alcuni) per vittorie internazionali e crono.

Epoche lontane, nei micro periodi sportivi, ere geologiche se per cercare un record nazionale si deve sfogliare l'almanacco addirittura del 1990. Si sa, è un assioma anche banale: i record sono fatti per essere battuti, ma non è così facile, si dice che facile sia morto, semplice ma questa è un'altra storia. Non è facile si diceva anche se chi compie l'impresa d realizzare qualcosa di mai fatto, lo fa spesso apparire con "naturalezza" come se fosse possibile per tutti; quella capacità è del campione che sa con eleganza ed elasticità essere il migliore di tutti. Correre, saltare, lanciare, nuotare, pedalare, compiere un gesto unico sensazionale.

Sembrava impossibile nuotare per 100 mt sotto il minuto e poi arrivò Weissmuller, sembrava impossibile correre più forte di Mennea sui 200, ma arrivò Johnson che ad Atlanta corse più forte, per poi prendere il decollo con l'era Bolt che riscriverà il concetto di velocità. Senza Pantani non sapremmo cosa voglia dire realmente aggredire una salita, senza Popov non sapremmo che si può nuotare fortissimo con una frequenza di bracciata così elegante da sembrare una danza. Senza Mohamed Alì non avremmo mai saputo che la boxe non solo è la nobile arte, ma con le sue movenze abbiamo capito finalmente la definizione così pomposa.

L'elencazione potrebbe continuare, ma diventerebbe stucchevole anzichè chiarire cosa sia un campione. In ambito nazionale il cerchio sull'eccellenza si restringe, ma  ha pur sempre un grande rilievo e quello che ha fatto ieri Crippa è senza dubbio straordinario perchè dopo 30 anni cade un record che era il simbolo dell'eccellenza inarrivabile, ora sappiamo che un italiano nel prossimo futuro e poteva già succedere ieri sera, potrà correre oltre il muro psicologico dei 13'. Il vero successo di ieri sera? Aver, almeno per una sera, frenato quella cantilena ormai fastidiosa del passato che non tornerà ponendo le basi per far ancora meglio.

Ecco i suoi passaggi:

1000: 2'32"
2000: 5'11"
3000: 7'45"
ultimo 400: 61"

E Salvatore Antibo? L'uomo che per tre decenni è stato il capofila dei 5000? Come ha preso la notizia? Da vero signore, anzi Signore:


Le parole di Crippa 

"Sono contentissimo, dopo tre anni che ci provavo è finalmente arrivato il grande risultato. Lo dico con il sorriso, spero che un mito come Totò Antibo non ce l’abbia con me! Gli ho tolto un altro record, ma so che faceva il tifo per me. Questo record era l’obiettivo del mio 2020 e averlo ottenuto significa che sono sulla strada giusta, che gli obiettivi prefissati li ho centrati. Nonostante tutto, nonostante lo stop per il lockdown e le difficoltà negli allenamenti. Bisogna crederci, avere il coraggio e provarci. Soffrire e non mollare mai, e spero che questo abbiano capito i giovani atleti che mi hanno seguito stasera da uno schermo. Vorrei aver dato loro tanta motivazione. Mi ha dato una grossa mano Kiplimo poi lui è andato via e soffrendo ho tenuto duro. Praticamente ho fatto quasi metà gara da solo".

per le sue parole complete: Yeman CripCrippa è leggenda: record italiano 13:02.26!





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