giovedì 9 aprile 2020

Manifesto del Trail 2020. Il progetto per la ripresa, le parole di Fulvio Massa e il documento della riunione preliminare

Il mondo dello sport è ai box. Il dato di fatto dell'emergenza Coronavirus è solo uno degli aspetti drammatici della situazione italiana e internazionale.
Su Bio Correndo si sviscerano, in via prevalente, argomenti che riguardano la corsa in tutte le sue sfumature; il trail è certamente un pastello intenso nella sfera di colori che il correre propone a chi vuole mettersi in movimento.

Il dovere di chi ha compiti organizzativi e dirigenziali, non solo in ambito sportivo, è quello di guardare oltre, almeno provarci per avere le forze per ripartire con un progetto tra le mani da mettere in pratica, anche con delle modifiche in itinere a seconda di ciò che l'attualità proporrà.

Il dato certo ad oggi è che fino al 31 maggio l'attività agonistica è sospesa; quello che succederà dopo è difficile da definire in modo certo, si possono fare delle supposizioni, ma la difficoltà è proprio nell'attesa, nell'incertezza di quello che potrà succedere.

In questa contesto 63 organizzatori nel mondo del Trail Running si sono virtualmente seduti intorno ad un tavolo in teleconferenza, webinar come si dice oggi, lunedì 6 aprile. L'impulso è arrivato da Alessandra Nicoletti (deus ex machina del Tor Des Geants), Simone Brogioni (organizzatore della Lut e dell'Eco Trail Firenze) e da Fulvio Massa nella duplice veste di tecnico federale e organizzatore de Le Porte di Pietra.

CLICCA sulla scritta blu per il documento post riunione

Uno scambio con Massa è doveroso per saperne di più. Il documento, strutturato nelle premesse e nelle conclusioni, è ambizioso. I 63 organizzatori nel mondo trail radunati significa trovare un unico comune denominatore per eventi di carattere diverso, non sarà semplice e da cosa nasce l'esigenza di questa iniziativa?

Non ci possiamo fermare; si deve continuare a lavorare per non farci trovare impreparati quando in qualche modo si tornerà all'attività agonistica. Ci sono degli aspetti importanti anche attuali da dover valutare come per esempio i rimborsi delle iscrizioni già effettuate per gli eventi che sono stati annullati per l'emergenza Coronavirus. Le idee e le proposte non mancano ed è nei fatti che ci siano diversità fra una manifestazione e l'altra, anche a seconda di quando un evento sia stato annullato.

Nelle premesse del documento per quanto concerne si parla di rispettare il regolamento della gara, ma anche di trovare una formula comune tra gli organizzatori. Non facile trovare un punto di equilibrio. La differenza potrebbe essere anche sulla tipologia di gara.

Il concetto dell'organizzazione amatoriale e quella imprenditoriale è anche nei costi di gestione di un evento. Ci sono manifestazioni che hanno dei dipendenti, uno staff permanente; un gruppo di lavoro dove evidentemente le spese sono di partenza più alte o fisse. Può essere che annullare ora un evento che si disputerà fra due mesi possa non incidere su un gruppo di lavoro, mentre per un altro potrebbe voler dire che i costi sostenuti sono già del 60%.

Il progetto è Manifesto del trail 2020...

Il documento che si vuol redigere che è e sarà la naturale evoluzione del Manifesto del 2008 e del 2010. Due momenti importanti nella storia del Trail Running, un faro per gli organizzatori che decideranno di aderire al progetto. Lunedì eravamo in 63 ma saranno molti di più coloro che si siederanno al tavolo. Dettare le linee guide con un documento non ermetico ma che può essere ampliato e integrato anche con valutazioni successive è fondamentale; non solo per elevare il livello qualitativo del movimento e creare le basi per strutture precise, ma anche per quanto concerne la sicurezza, dei criteri precisi anche per eventuali pronunce in Tribunale. Non nego che ci sia la possibilità che anche la Federazione lo possa adottare e la possa far sua.

Difficile immaginare il prossimo futuro. Quando e come pensi che possa riprendere l'attività agonistica? 

E' troppo presto per dei ragionamenti sulla ripresa. Si devono attendere le decisioni del Governo che a cascata condizioneranno le scelte future. Al 31 maggio il movimento è fermo; a livello internazionale trovo corretta la decisione di rinviare le Olimpiadi, nel mondo trail forse c'è spazio per un ragionamento diverso. Si dovranno eliminare nel breve periodo i momenti aggregativi come i pasta party e le premiazioni. Si potrebbe pensare a partenze individuali come nei vertical o micro ondate di persone. C'è un altro problema...

Quale?

Se per una podistica di paese basta una ambulanza ed un medico, in un trail montano si può arrivare ad un centinaio ed oltre di personale sanitario. In questo momento di emergenza probabilmente è impensabile; si dovrà valutare fra qualche settimana la situazione.

La FIDAL sembra che voglia salvare i campionati italiani in pista e scopriremo nelle prossime settimane come e quando. Il mondo del Trail come pensa di muoversi?

L'idea è quella di eventi che assegnino i titoli con partecipazione limitata. In base ai punti Itra? Può essere, ma anche dei criteri di partecipazione condivisi. E' ancora presto per fare delle scelte in tal senso, ma le idee non mancano.

prosegue Massa:

Un'anticipazione senza entrare nei dettagli è il ruolo fondamentale della federazione medico sportiva italiana che è la federazione medica del Coni, che avrà nella ripresa dello sport in Italia, un organo simile è un valore aggiunto che altri nazioni non hanno e sarà per noi un punto di riferimento per come procedere con delle scelte importanti

Intanto si resta aggiornati con Atletica Viva e sabato ci sarà il tuo appuntamento con Monica Casiraghi e Giorgio Calcaterra: CLICCA QUI per saperne di più.

Sì, ci sono diversi appuntamenti per parlare, raccontare, aggiornarsi, insomma una vicinanza tecnica per lasciare da parte le novità allarmanti di questo periodo. Lo faccio anche con gli atleti che seguo, una presenza oltre che tecnica anche per tenere alta l'attenzione, prima o poi si riprenderà e bisogna tenersi pronti.



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