lunedì 20 aprile 2020

Correremo con la mascherina? La Sportiva è la prima a brevettare un modello per i runner.

Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno concesso qualche libertà in più per l'attività motoria, ma con l'obbligo della mascherina o comunque di un dispositivo che copra naso e bocca.

Ma si può correre con la mascherina? Le ditte di abbigliamento sportivo stanno pensando a qualche soluzione idonea?

La mascherina chirurgica, quella che più diffusa al momento, evita di contagiare le altre persone, ma inevitabilmente influisce sulla nostra respirazione.
Limita l'apporto di ossigeno, richiede ai polmoni uno sforzo maggiore durante l'inspirazione, e l'espirazione produce vapor acqueo rendendo la respirazione sempre più complicata, soprattutto quando si è affaticati.
Per chi poi porta degli occhiali da vista i problemi sono anche maggiori in quanto la respirazione appanna gli occhiali e aumentano i rischi di inciampare.

La salute pubblica ha sempre la prorità quindi se questo è l'unico modo sicuro per poter fare dell'attività fisica ci si adatterà, ma probabilmente presto le case di abbigliamento sportivo penseranno  anche dei dispositivi più adatti.

La Sportiva è stata la prima a muoversi in tal senso, ha sviluppato e richiesto un brevetto per una mascherina a uso sportivo chiamata Stratos Mask.

I materiali sono traspiranti con un filtro interno che può essere sostituito, è lavabile e riutilizzabile.
Lorenzo Delladio Presidente de La Sportiva afferma sul sito della ditta "Fino ad oggi giustamente le mascherine avevano principalmente il ruolo di proteggerci in una fase di emergenza e l'attenzione ad elementi quali confort e impatto ambientale era stata messa in secondo piano. In azienda abbiamo però, iniziato a ragionare sul lungo periodo cercando di limitare il più possibile gli sprechi a favore dell'ambiente".

L'azienda trentina ha già depositato la domanda di brevetto.
La produzione ha preso il via e l'azienda fa sapere che la produzione di mascherine, sia chirurgiche sia ad uso sportivo si affiancherà a quelle delle scarpe outdoor e agli scarponi da montagna.

Le altre ditte non sono rimaste con le mani in mano, al momento però, la priorità è stata quella di fornire maschere o abbigliamento per gli operatori sanitari, Salomon ha riconvertito una parte della produzione per realizzare mascherine, Errea ha fornito di tute la Croce Gialla di Parma, anche il colosso Nike ha realizzato uno schermo facciale per il personale sanitario.



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