sabato 13 aprile 2019

Clamence Calvin sospesa dall'agenzia antidoping, ma correrà la Paris Marathon... Che intrigo!

Quer pasticciaccio brutto di Clemence Calvin. L'incipit del titolo del romanzo di Gadda ben si adatta alla vicenda dell'atleta francese, seconda nella maratona agli Europei di Berlino.


La Calvin è soggetta a un'indagine di un'unità della Procura Francese, l'Oclaesp, partita il 22 marzo scorso dopo che l'atleta aveva stabilito a inizio mese  il record francese sui 5000 m che non era poi stato convalidato per il rifiuto della Calvin a sottoporsi al controllo antidoping.

Secondo Le Monde l'Oclaesp era da tempo che teneva sotto controllo Clemence Calvin e suo marito Samir Dahmani.
Prima della partenza della coppia per uno stage in Marocco i gendarmi dell'Oclaeps, dovevano effettuare un'ispezione al bagaglio di Dahamani poichè erano stati informati della presenza di EPO, ispezione che non è poi avvenuta.

E' intervenuta invece in Marocco l'Agenzia antidoping francese dopo che la Calvin ha cambiato per ben 13 volte in 15 giorni la località di reperibilità.
Intervento abbastanza controverso a sentire poi la versione dell'atleta francese che in una conferenza stampa parla addirittura di violenze subite da tre persone spacciatesi per poliziotti francesi.
Secondo la Calvin i tre l'avrebbero strattonata facendo anche cadere il figlioletto di due anni che aveva in braccio, l'alterco sarebbe poi proseguito con il marito Samir.

In conclusione la Calvin e il marito sono stati sospesi dall'attività agonistica, cosa che impedirebbe all'atleta di partecipare alla Maratona di Parigi, manifestazione per la quale si stava preparando.
L'accusa è di aver eluso i controlli e di aver ostacolato le procedure dell'agenzia antidoping.

Le polemiche sul caso non finiscono però qui, secondo Le Monde si sarebbe innescata una pericolosa competizione tra l'Oclaesp e l'Agenzia Antidoping, nonostante un accordo di collaborazione stipulato nel 2010, le relazioni tra i due organi non sono sempre state di cooperazione.
La mancata comunicazione in questo caso ha forse ostacolato un'indagine più complessa che avrebbe potuto portare al coinvolgimento di più persone potenziali fornitori di sostanze dopanti.

La sorpresa più grande è però arrivata questa mattina quando il Consiglio di Stato francese ha accolto un ricorso d'urgenza della Calvin annullando la sospensione dell'atleta per un vizio di forma. La sospensione da parte dell'Agenzia Antidoping non  è stata comunicata nei tempi previsti da consentire all'atleta di fare ricorso. E'stato stabilito anche un risarcimento di 3000 euro.
La Calvin è stata così riammessa a partecipare alla Maratona. L'atleta avrà tutti gli occhi puntati addosso, in primis quelli dell'Agenzia Antidoping.
Si attendono sviluppi!






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