giovedì 14 marzo 2019

6 anni, record europeo. Io non gioisco. Gioco, divertimento e amicizia per i crono c'è tempo!

In queste ore i social propongono l'immagine di una bambina di 6 anni che avrebbe realizzato il record europeo sulla distanza dei 10 km.
La gara in questione sarebbe una non competitiva che, con la segnalazione del padre, sarebbe stato misurato il percorso e certificato da non so bene quale organo. Italiano? Internazionale? Sta di fatto che la prestazione sarebbe stata convalidata e sarebbe entrata in una graduatoria europea. La migliore sulla distanza per una bambina di quella età.

Ho usato un condizionale ripetuto e forse anche ridondante che nella lettura diventa perfino pesante, ma è voluto proprio per esprimere un disagio, tutto personale, su questa notizia che ha fatto il giro del web.

Sono cresciuto sportivamente in un altro mondo, ma il parametro distanza età è lo stesso di quello dell'Atletica Leggera. Se le regole non sono cambiate e non mi pare, in Italia tra l'altro non è possibile per gli under 16 partecipare alle gare di 10 km e per gli under 18 superare questa distanza, nelle competizioni agonistiche gli esordienti si fermano a 800 mt di gara.

E' vero, si cerca sempre la prestazione ad effetto, la news che possa interessare e rendere avvincente un crono o una distanza per lunghezza o dislivello, ma scusate non riesco a trovare un motivo di giubilo in questa occasione. Ho letto tanti commenti entusiastici e di plauso, ma resto convinto che il percorso sportivo debba essere diverso per un bambino.

Gli esordienti, questa la categoria di appartenenza, in Italia rientrano in una fascia promozionale non agonistica. Non dovrebbero nemmeno essere stilate classifiche e dovrebbero essere tutti premiati. Gioco, divertimento e scoperta di tutte quelle peculiarità tecnico coordinative che propone l'Atletica Leggera. Il mio mentore Michele Licheri, l'uomo della Rada di Nur, me l'ha insegnato ed io  ho fatto tesoro delle sue pillole di saggezza sia come teoria che come pratica, la sua, con i piccoli atleti in erba del Guilcer. Preistoria, ma sempre attuale nel mio sentire e vivere lo sport giovanile

Nel mio micro cosmo, quello di genitore di un bambino ancora nella fase promozionale, vedo che l'atteggiamento suo e degli altri ragazzini è agonistico sui campi gara, ma prevale, come giusto che sia, l'aspetto ludico del divertimento e dell'amicizia, con la guida tecnica di allenatori che li stimolano secondo la loro età.

Mentalità chiusa la mia? Forse e forse avranno ragione chi applaude e trova entusiasmante il record stabilito, io resto dietro la barricata del gioco, della gradualità e della distanza proporzionata all'età.







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