giovedì 10 gennaio 2019

Doping a 90 anni. Perchè?

La notizia è di qualche giorno fa, un ciclista statunitense è stato trovato positivo a un controllo antidoping, fino a qui nessuno stupore, purtroppo non è il primo caso, ciò che stupisce è l'età dell'atleta 90 anni!


Carl Grove aveva vinto la medaglia d'oro con relativo record del mondo durante il Campionato Nazionale Master di ciclismo su pista a Breinigsville in Pennsylvania, conquistando il primo posto nella categoria 90-94 anni sia nell'inseguimento individuale sia nella prova a tempo.
Da un controllo dell'Usada, l'agenzia antidoping americana, nelle urine del ciclista è stato però trovato uno steroide anabolizzante, il epitrenbolone. Un farmaco ad uso veterinario utilizzato per aumentare la massa muscolare e l'appettito e impiegato impropriamente e illegalmente per gli stessi motivi nel mondo sportivo.

Il ciclista si è difeso affermando di aver mangiato carne contaminata, una scusa nemmeno troppo originale visto che era già stata utilizzata nel 2010 da Alberto Contador quando era stato trovato positivo al clenbuterolo.
L'Usada non ha accettato la tesi difensiva privando del titolo Carl Grove  nella prova a inseguimento, lasciandogli il titolo nella prova a cronometro.

Al di là del fatto di cronaca ciò che sarebbe interessante sapere sono le motivazioni del ciclista. Cosa spinge un novantenne a prendere dei farmaci anabolizzanti?
Lo spirito di competizione? La voglia di primeggiare? Quanti potranno essere i concorrenti di quell'età?  Non è già abbastanza soddisfacente arrivare a 90 anni ancora in grado di fare sport? Forse è solo una forma di edonismo distorto?
Peccato non sapere cosa sia passato nella testa del signor Grove.






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