martedì 18 settembre 2018

La medaglia di Machmach, un esempio per le giovani leve dell'Atletica Alessandria

La medaglia di Machmach a Pescara nei campionati italiani nei suoi 800 mt è certamente un premio ai tanti sacrifici di questi anni.
Al lavoro duro insieme al suo coach Francesco Labate, le trasferte per cercare la concorrenza giusta per mettersi in gioco, il rimboccarsi le maniche dopo una giornata al lavoro e crederci sempre anche quando le cose non vanno per il verso giusto.

Venerdì scorso l'incontro al campo di viale Massobrio. Il racconto a Lady Bio della sua gara. Nella qualificazione un problema al nervo sciatico. La rincorsa nelle ore successive per tentare di far rientrare il problema. La finale senza fastidi fino a 150 metri dal traguardo quando il fastidio è tornato con forza. L'impossibilità di spingere oltre con il timore di perdere il 3° posto. La GRANDE gioia tagliato il traguardo, ma ancora di più quando è salito sul podio. 3° nei campionati italiani, un sogno diventato realtà.

Ora però si riparte, ma la sua medaglia ha un altro valore. Quello di motivare le giovani leve che lavorano, faticano e si divertono nella pista in cui ha costruito il suo successo. Presentarsi al campo con la medaglia al collo è il segnale che volere è potere e Mach è un esempio per tutti.

La foto di copertina è nel mio cellulare da qualche giorno e sia Leo (mio figlio) che Mattia, un suo amico-atleta anche lui in foto, mi hanno chiesto insistentemente questo scatto per avere il ricordo fotografico con il campione.

Piccoli anedotti che mettono in luce quanto i successi dei singoli siano di traino per gli altri e per il movimento. Bravo Mach per la medaglia e per quel che rappresenta.


Qui con Gaetano!

e con il gruppo allenatori: Rapetti, Mach, Labate e Meda


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