martedì 22 maggio 2018

"Non intenzionale", torna il sorriso a Federica Poletti. A giugno la sentenza del TNA

Sono in debito con Federica Poletti. La settimana scorsa i giornali novaresi hanno parlato di lei e dopo uno scambio non avevo dato corso alle novità.
Il fatto originario è il caso di positività riscontrato in una gara del biellese che aveva scosso l'ambiente, in primis la forte atleta della Fulgor Prato Sesia.

Lo aveva urlato dal suo profilo social, l'uso di una pomata per la cura di un brufolo era la causa della positività al Clostebol e non il ricorso ad un farmaco pro prestazione. I social come sempre sono forieri di colpevolisti tout court e le parole di alcuni sono pesate come macigni.

La settimana scorsa, secondo i giornali della area novarese che hanno ripreso la notizia, la procura nazionale antidoping ha accolto la linea difensiva della non volontarietà. La sostanza presente nel controllo eseguito NON è frutto di una condotta antisportiva ma di un comportamento scorretto per il regolamento di cui però è stato escluso il dolo.

Federica in uno scambio esprime la sua gioia per questo accertamento anche se la giustizia sportiva probabilmente punirà la condotta colposa. Un caso simile, quello di Zilvetti, è costato 15 mesi di squalifica, ma quello che più interessava all'atleta di Borgomanero, dopo il temporale che l'aveva investita, era che fosse creduta la sua buona fede.

Il caso di Federica e lei stessa mi confida di averlo compreso a sue spese, è emblematico di quanto sia importante l'informazione e l'attenzione sui farmaci che si assumono nella quotidianità.


1 commento:

  1. Per fortuna che avevano accolto la sua linea difensiva.... 4 anni di squalifica

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