martedì 11 luglio 2017

Paolo Zanchi alla Sordevolo Rifugio Coda. Il suo report

Paolo Zanchi domenica ha partecipato alla Sordevolo - Rifugio Coda nel Biellese. Con piacere pubblico le sue sensazioni in corsa:


Domenica 9 luglio, Sordevolo Rifugio Coda- Sky running 12 km scarsi per 1680m di dislivello positivo la gara + altrettanti in discesa visto che alla partenza si ritorna con le proprie gambe.

La definizione Sky Running non mi è chiarissima, ma certo non è Trail Running, ma traspare subito che il livello atletico è decisamente di qualità. Occhiali, gambaletti, accessori supertecnici, borracce (ci sono i ristori ) sono superflui, qui servono solo 2 cose: gambe ben allenate alla salita visto che siamo in montagna e voglia di faticare. In questo periodo la preparazione è al minimo sindacale quindi decido di correre più con la testa, che con le gambe. 

Questo mi porta analizzando il pre gara di prendere 2 decisioni. La prima un po' sofferta: dire a mia moglie Rosa regolarmente iscritta, già cambiata e pronta a cimentarsi in una nuova avventura di rinunciare e non partire. La giornata non è male, ma le previsioni danno temporali dal pomeriggio e non vorrei che essendo alla prima esperienza possa trovarsi in qualche situazione poco piacevole. Accetta il suggerimento e opta per una corsetta di un ora nei dintorni del paese.

La seconda, di non guardare gli altri e di indossare lo zainetto mettendo dentro quello che penso possa servire cellulare compreso, un kg in più non potrà certo compromettere la mia misera impresa.
8.30 puntuali si parte, conosco il percorso visto che vi  ho partecipato nel 2014. La prima parte è decisamente scorrevole, fatta di piccoli strappi in salita, dove se accenni a camminare vieni superato da decine di atleti e tratti in leggera discesa da affrontare con prudenza per evitare di esaurire le energie prima del tempo. 

La giornata è fresca, ma comunque si suda parecchio. Al settimo km guardo il gps, 41 minuti di gara e 700m di dislivello fatti, non mi illudo molto,  il crono di tre anni fa era 2 ore e 1 minuto e di certo non faro meglio, quindi per gli altri 5 km ci vorrà almeno ancora 1 ora e 25 minuti. 

Allo scoccare dell'ora alcune gocce, la perturbazione a quanto pare è in anticipo. Da lì a poco la vegetazione si fa sempre più rada, sono a circa 1500m di quota per buona parte si vede il sentiero in salita, ma oltre solo nuvole nere e ci stiamo andando proprio dentro. Man mano che si sale la temperatura scende. Le gambe hanno quasi finito il carburante ed inizia a piovere forte, speriamo almeno che non sia temporale. Speranza vana, sento dei tuoni, ma non sono ancora vicini. La pioggia sempre più forte ed è quasi buio. Tuoni e lampi ora sono  vicini, quindi decido di lasciare i bastoncini sul sentiero, se ci saranno ancora li recupererò al ritorno. In canottiera fa veramente freddo ma manca pochissimo, quindi preferisco piuttosto che fermarmi a mettere l'antipioggia patire un po', ma arrivare in fretta al rifugio. 

Al rifugio Coda veniamo accolti dal personale, danno una maglietta in cotone come cambio asciutto, preferisco mettere la mia termica che ho nello zaino e poi danno un sacco della spazzatura come antivento, ma preferisco il mio guscio. Il soccorso alpino decide che chi arriva non può più lasciare il rifugio finchè il tempo non migliora. Col cellulare chiamo Rosa che è in paese per informarla, ma sa già tutto, è già stata informata dall'organizzazione. 

Noto una concorrente che dallo zaino tira fuori una tuta in cotone e se la indossa, tipo quelle per verniciare o tagliare l'erba che trovi un ferramenta. Rimango un po' perplesso. Il tempo migliora e i ragazzi del soccorso alpino danno il permesso a scendere. Il rifugio si svuota, io rimango ancora 5 minuti vicino alla stufa a bere del te caldo per scaldarmi per bene le mani, ahimè il mio punto debole. Poi inizio anch'io la discesa. 

Rientrando ripenso alla giornata, sono contento, mi è piaciuto tutto temporale compreso, ma il proposito che mi frulla in testa è: quest'anno ho corso con la testa il prossimo mi preparo bene e la corro con le gambe.

Alla sera tramite i mezzi di informazione apprendo che un ragazzo di 22 anni a perso la vita in montagna. Non lo conosco, non conosco le cause dell'incidente e quindi non giudico, ma sono dispiaciuto.
Rivaluto il mio pensiero del pomeriggio, forse connubio testa / gambe e la scelta più azzeccata



09/07/2017, Sordevolo - Rifugio Coda, Sordevolo (BI), montagna km. 12.0 (D+ 1650m)ALL'ARRIVO
132 classificati
Paolo Zanchi, Bio Correndo AVIS, 74°
(Fonte: Biella Cronaca)






1 commento:

  1. Complimenti siceri per la gara.
    Tuttavia sono preoccupato nel sapere si affronta la corsa in montagna come quella in pianura. La gente e non sa che in montagna- anche su un sentiero- ci si gioca la pelle a sbagliare un appoggio, a sbagliare la scelta sella scarpa, a dimenticare la kway, poi c'è il sasso che cade, la neve che cade, o che si forma un po di ghiaccio... No. Alla corsa in montagna bisogna arrivarci dall'alpinismo o quantomeno da tanto escursionismo, non dalla corsa su strada!

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