venerdì 30 giugno 2017

Positivo a 14 anni. L'impermeabilità ad una notizia shock

Due anni almeno che nella mia lista "preferiti" sul desk c'è il sito del Coni con il rimando alla pagina dell'antidoping.


Un'occhiata veloce due volte la settimana per leggere i sospesi in via cautelare, le sentenze e le novità di un mondo collaterale, ma non troppo al nostro.

Tanti i non tesserati presenti e opinione personale, non suffragata da alcun dato, ritengo siano i frequentatori delle palestre pizzicati nelle varie indagini che nemmeno troppo a macchia di leopardo coinvolgono tutta Italia.

La sorpresa del mondo sportivo delle ultime 48h è la positività di un ciclista minore. Il sito ufficiale dell'antidoping non dice l'età del ragazzo, mentre i giornali on line parlano di un quattordicenne. L'Ansa in particolare, la prima ad uscire con la news, scrive di un record per l'età e che la sostanza sia il Mesterolone, un potente anabolizzante.

Solita presa di posizione di molti "contro". Contro la società, contro l'allenatore, contro la famiglia, contro il ragazzo. Insomma "contro"

Un sito di ciclismo, Cicloweb da cui deriva la foto di copertina, invece prova a girare quel contro in una necessità medica. La tesi? Il ragazzo potrebbe avere una malattia che lo porterebbe ad assumere quel farmaco anabolizzante. In tutta onestà mi pare poco credibile e la tesi è difficilmente sostenibile, a meno che di non essere un parente stretto. Siamo ormai abituati a questo genere di fatti che la giustificazione anche se vera, risulta più una scusa che una verità.

Al proposito sul Corriere della Sera di ieri è stato un pezzo interessante sulle statistiche. Il 90% delle positività è fra gli amatori e l'età media è di 46 anni! Divertenti le scuse riportate sul pezzo. Dal problema sessuale (più facile dichiarare le debacle che accettare una controprestazione sportiva) all'eccesso di assunzione di carne di cavallo, dalle nostre parti invece una scusa fu la manipolazione di farmaci per i cani domestici.

Il giovanissimo ciclista è dunque un caso eccezionale secondo le statistiche. 30 anni più giovane della media nazionale e se non è un professionista di certo non è un amatore. L'enfasi però di queste ore è scemata talmente in fretta che è difficile parlare di shock. Che il callo di certe notizie sia talmente duro da essere quasi impermeabile?

Il mio sdegno rimane nelle chiacchiere da bar e lascio qualche domanda a chi è arrivato qui in fondo. Poche le informazioni sulla vicenda e allora mi chiedo. Un ragazzo a 14 anni ha tutti gli strumenti per acquistare on line qualsivoglia prodotto. Credibile che abbia fatto tutto da solo? In una sola vicenda un connubio sciagurato di persone - allenatore, medico, famiglia, ragazzo - senza scrupoli o la complicità si limita a pochi? E' possibile che i familiari, se non coinvolti, non si siano accorti di nulla seppur in un'età difficile come l'adolescenza?

Il giovane ciclista avrà certo bisogno di una rete di salvataggio. Il contraccolpo psicologico può essere devastante a quell'età e spero per lui che ci siano le condizioni per aiutarlo se non come sportivo come futuro Uomo.


2 commenti:

  1. mah, notizie come queste fanno molto presa sul pubblico e i giornalisti lo sanno bene.. Chissà dove sta la verità.

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  2. I primi lanci sono stati abbastanza secchi, perchè la Nado non da informazioni. Parla della positività e finisce lì. Dopo ovviamente ci sono le analisi prese da spunti diversi come quello del Corriere della Sera che parte dalle statistiche

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