giovedì 1 giugno 2017

Il Passatore raccontato da chi l'ha corso! Alessio Revello e il suo 99+1km

Alessio Revello della Marathon Club Imperia ci racconta la sua esperienza al Passatore e lo fa con le parole di chi ha sofferto, lottato e lasciato qualcosa di se sulle strade tra Firenze e Faenza:

99+1km Passatore 2017 

Voglio condividere con voi questa esperienza che ti segna e insegna tanto, che ti cambia e ti fa vedere le cose da 100 punti di vista che si chiamano km

Un viaggio, un'esperienza che ti cambia dentro, che ti fa cambiare 100 volte umore che ti fa ridere e scherzare che ti fa commuovere  e arrabbiare.

Mi presento sulla linea di partenze molto sereno concentrato e già sudato, visti i quasi 30 gradi delle 15:00 di Firenze. Non temo la distanza ma la rispetto, sono anni che corro 21 e 42km e mi sento bene anche se sono consapevole che la mia prima 100km sarà un altro "sport".

Il giorno prima avevo studiato  a tavolino con il mio amico e collega Alessandro la logistica di gara; in auto mi seguirà dal 40° km fino all'arrivo rifornendomi di viveri, vestiti e incoraggiamenti.

I primi 30km sotto il sole scorrono via facili facili, bevo molto e mi fermo ad ogni ristoro ufficiale ma anche ufficioso (fontane), ogni 50 minuti mangio qualcosa

Il mio piano di battaglia  è quello di passare la maratona in 4h scollinare alla "mezzapassa"  in 5h e di fare la seconda metà in 6/7h per restare sotto le 12h.

Al 40° km circa inizia la vera salita la temutissima "Colla" terminerà al 48° km, è il primo momento di difficoltà,  il caldo e la disidratazione combinati alle pendenze ripide mi "crampano" i polpacci, inizio a camminare, in soccorso arriva Alessandro che mi incita, mi passa integratori acqua e cibo mi urla che sto andando forte. Ricomincio a correre.

In salita cerco di riposarmi, detta così sembra un assurdità ma non riuscendo a correre come vorrei approfitto per rifocillarmi e dare un po' di tregua alle gambe, camminando comunque a passo svelto.

Alle ore 19:50 circa finalmente arrivo in cima, cambia anche il clima e a quasi 1000 metri sudato e stanco passo dall'avere caldo a sentire freddo.

Un paio di km dopo lo scollinamento faccio un pit-stop. Alessandro sembra un meccanico Ferrari: cambio maglia e scarpe , mangio e bevo poi mi butto in discesa mentre un tifoso mi urla "Dai che da adesso in poi è tutta discesa". Io gli rispondo "Che fortuna, ma non sono mica in bicicletta"!

La discesa è lunga e ripida, mi sento bene e provo un po' a lasciare andare le gambe. Al 58° km un altro momento di sconforto, manca ancora una maratona alla fine e sono molto stanco. Qualche km più tardi ricevo la telefonata che mi "salva"; è Luisa mi rassicura che nostra figlia ha mangiato e va a dormire, fa ancora in tempo a dirmi che sto andando benissimo e che tutti da casa fanno il tifo per me.

Mentalmente sei fragile quando sei fisicamente stanco e sai che dovrai faticare ancora per tante ore. Sono piccoli grandi gesti da persone che ami che ti salvano.

Ridendo, scherzando e piangendo quando ormai è buio arrivo nel paesino di Marradi km 65, corro ancora bene dopo 6h30' di delirio podistico.

Altro pit-stop  il mio angelo custode mi equipaggia di maglia asciutta , jaket fluorescente, cappellino e torcia da "minatore" oltre ai soliti viveri tra cui coca cola e cioccolato e gel di carboidrati. 

"Ora sono cazzi" penso, al 75° km capisco che la benzina per correre è finita e dovrò alternare dei corri-cammina. 

Correre di notte è psicologicamente distruttivo, non avendo paesaggi da vedere e punti di riferimento visivi devi stare attento a dove mettere i piedi, alle auto e soprattutto alle bici che ti passano vicino, vanno via altre energie intanto lo stomaco si chiude e oltre alle forze perdo pure l'appetito.

Per fortuna ogni tanto si entra in qualche paesino illuminato a festa per questa notte bianca di sport estremo che ti fa accendere il cuore. Le persone che tifano sono incredibili, a tutte le ore del giorno e della  notte, col caldo o con il freddo sono lì che ti incoraggiano a non mollare e ti riaccendono l'entusiasmo di ripartire verso Faenza.

Brisighella 88° km  ore 00:15 circa. Ormai corro solo più con i pensieri perché le gambe mi hanno lasciato da almeno un paio di frazioni prima. Manca poco, ma non ho più voglia. Nausea alla corsa, ai km, al mal di piedi, alle gambe e a tutto il resto.

Dopo 10 ore dalla partenza di Firenze  il mio Gps  "bippa" 95km, ormai non ci capisco più nulla non chiedetemi niente perché manco mi ricordo! Ricordo solo  Alessandro che ha ancora la forza di spingermi con il suo tifo, mi incita come se non ci fosse un domani.

Finalmente il cartello Faenza!!!

Ormai ci siamo! L'ultimo km cerco ancora di correrlo bene e sprintare, non lo faccio per il tempo finale, ma è il mio modo di rendere onore a questa gara che in 99 km mi ha dato e tolto tantissimo ma che alla fine non mi ha sconfitto.

200º assoluto - Real Time 10h44m00 

27/28 maggio 2017
Alessio Revello pettorale 830 




1 commento:

  1. quello che hai scritto e tutto vero unica cosa che io non avevo nessuno dietro per il cambio

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