lunedì 5 giugno 2017

Ieri, oggi e domani #Iostoconloro

Il 23 maggio ho scritto questo pezzo ed oggi dobbiamo ricordarci tutti da che parte stare.
Non è una questione etica nè di umanità. Dobbiamo dire forte da che parte stiamo. Il caso riina



Io quel 23 maggio 1992 me lo ricordo! Non c'era FB non c'era whatsapp e il cellulare era grande come una cabina del telefono e chi ce l'aveva lo portava a tracolla!

Io quel 23 maggio 1992 me lo ricordo! Non avevo la patente, non avevo 16 anni, non avevo nemmeno troppa coscienza su cosa fosse la Mafia

Io quel 23 maggio 1992 me lo ricordo! Non ricordo cosa stessi facendo, non ricordo se un brivido mi passò per la schiena, non ricordo...

Ricordo che mi fermai. Ricordo che per un momento ebbi paura. Solo dopo scoprii chi fosse realmente e cos'avesse fatto fino a quel momento il Giudice Giovanni Falcone, chi era la moglie Francesca Morvillo e solo dopo diversi anni conobbi alcune storie legate a Vito SchifaniRocco Dicillo e Antonio Montinaro, gli uomini della scorta.

Io non dimentico perchè l'Emozione di allora è forte e sempre attuale, non dimentico perchè ho memoria della seconda strage, quella di via D'Amelio.

Le stranezze della vita. Della seconda strage mi ricordo che mi trovavo nella piscina di corso Moncalieri a Torino per una gara, la Sisport. Ricordo che girava la voce che avevano fatto saltare in aria Paolo Borsellino. Ricordo che la notizia non mi colpì come la prima. Me lo aspettavo e forse se lo aspettava l'Italia. Un po' di vergogna si prova quando ci si aspetta la morte di qualcuno e a distanza di 25 anni: Io non DIMENTICO.

Non dimentico i 5 agenti della scorta: Agostino CatalanoEmanuela LoiVincenzo Li MuliWalter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Io non dimentico perchè quel periodo l'ho vissuto e l'ho attraversato nel momento del primo step verso una maturità che prima o poi arriverà. Io non dimentico, ma il 23 maggio e il 19 luglio deve essere sempre celebrato ogni anno per raccontare a chi non c'era chi erano, il loro lavoro contro le Mafie e la loro morte simbolo di un'Italia virtuosa che spesso non ricordiamo esistere.

Per un giorno siamo fieri di essere Italiani grazie a due Uomini: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

In questi giorni girava questo epitaffio anticipato di Paolo Borsellino:

Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: ”Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello ... quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero, ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di minchia di tutti. Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge”

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