mercoledì 7 giugno 2017

I ragazzi di Casale "dentro" una pista. STESSE OPPORTUNITA'

Alberto Spina nelle settimane scorse CLICCA QUI vi ha stimolato la riflessione sull'importanza di una pista di atletica con il suo modo accattivante di scrivere. Oggi lo fa Gigi Cabrino, ma prima...

Domenica ad Alessandria presso il campo scuola di Viale Massobrio è andata in scena la festa dello sport. Senza dilungarmi troppo. Prove multiple per le giovani leve e i ragazzi allenati da Maurizio Di Pietro e dal suo staff erano in difficoltà nella prova di salto. Inizialmente chi li seguiva non voleva farli cimentare. Il motivo? Non avendo una struttura idonea (leggi pedana) non avevano ancora provato in allenamento il gesto del salto in lungo. NON DEVE SUCCEDERE! I nostri ragazzi e si parla di un bacino di utenza grande se si pensa al casalese e al Monferrato in genere, DEVONO avere le stesse opportunità di altri.

Foto di copertina con lo stadio Natal Palli. Il NO delle istituzioni perduranti e il mio NO ad una attività monca di una struttura NECESSARIA!

CASALE e il MONFERRATO DEVE AVERE UNA PISTA DI ATLETICA!

Di Gigi Cabrino:

I ragazzi che frequentano la pista di atletica di Casale devono condividere gli spazi con altri ragazzi e adulti della locale squadra di calcio, compagine dal glorioso passato attualmente navigante nei campionati dilettantistici di livello medio-basso.

La pratica dell'atletica giovanile educa al rispetto alla fatica e all'accettazione dei propri limiti, non si insegna a fare fallo tattico o a far finta di cadere in area per ottenere un calcio di rigore a favore.
Il tifo nell'atletica è educato, corretto e festoso, applaude il primo quanto l'ultimo, anzi in certe gare attende ore e ore l'arrivo di tutti i concorrenti; il tifo nel calcio.... beh... basta passare all'esterno dello stadio per farsi una cultura leggendo le scritte sui muri dell'impianto.

Venerdì sera, come quasi ogni anno da quando sono ragazzino, ho vissuto il bellissimo spettacolo della stracasale, piazza Castello piena di genitori e familiari a incoraggiare i partecipanti, dai bambini della corsa delle  19 (alcuni sul passeggino spinti dai genitori) fino ai tanti della corsa delle 20, un tifo bellissimo e ordinato, tanto nella zona di partenza/arrivo quanto lungo il percorso, tanto per i cinque fulmini che son partiti aggiudicandosi le prime cinque posizioni già dopo un km, quanto per tutti coloro che arrivavano un'ora dopo il via.

Sabato mattina al bar ho incrociato un supposto “ultras” casalese con una maglia su cui erano stampate minacce e insulti ai tifosi(?) di una squadra rivale, appartenente, credo, al comune circuito dilettantistico medio basso.

So che molti calciofili e calciocentrici prenderanno a male queste parole, e ci tengo a precisare che amo anch'io seguire il calcio e la mia squadra del cuore, ma credo che i ragazzi di Casale abbiano bisogno di una pista di atletica, oltre che per i milioni di motivi che sono già stati detti da chi è molto più dentro di me alla questione, anche per essere tenuti a debita distanza da certi ambienti e personaggi.
Gigi Cabrino



2 commenti:

  1. Egregio Sig. Cabrino,
    Ho avuto modo di leggere la sua opinione riguardo la costruzione di una pista di atletica per i ragazzi casalesi che si  volessero cimentare in questo nobile sport; mi trova fondamentalmente d'accordo sul fatto che detta pista sia necessaria ma onestamente penso che lo si potesse dire senza demonizzare il calcio (soprattutto a livello cittadino) ed utilizzando molta meno demagogia che fa si scena ma alla fine non è utile a nessuno.
    Il sodalizio calcistico cittadino che lei bolla in poche parole come "dal passato glorioso ma oggi in campionati dilettantistici di basso livello" milita nel più alto campionato dilettantistico esistente, ovvero quella serie D che è di livello nazionale ed è un gradino sotto il professionismo; la stessa società, le stesse persone che a detta della sua chiosa non meritano la vicinanza di perbenisti del suo calibro, probabilmente lei non lo sa, ha elargito in beneficenza durante la stagione 2016/'17 ben oltre 25000 euro frutto di iniziative lodevoli in collaborazione con la banca di Novara principalmente ma pure con sodalizi avversari, ed insegna settimanalmente il gioco del calcio e le regole del rispetto dello sport e della vita, che non è proprio la stessa cosa di buttarsi per terra per "fregare" l'arbitro di turno; quelle sono insinuazioni accettabili al terzo bicchiere di vino servito al Bar dello sport, sennò si potrebbe allora tirare fuori i mille e più casi di doping che negli anni hanno macchiato un nobile sport come l'atletica nel nome di record che altrimenti sarebbero tabù. Onestamente non credo che gli atleti casalesi vengano istruiti all'arte del "Buttalo giù cosi vai più  forte!" e mi creda, lo stesso è per i giovani calciatori.
    Riguardo ai tifosi io sono uno di quelli, parto da Isola del Cantone (GE) da un sacco di anni per ammirare quelle maglie Nerostellate battagliare davanti ad avversari che non sono più (ahinoi..) Juve e Milan ma parecchie volte Piccoli paesi della bassa lombarda o ligure, e non per questo credo abbiano valore minore; se seguisse, conoscesse il mondo del calcio come ha scritto penso capirebbe abbastanza facilmente che il pubblico che vive i 90' della partita non può essere paragonabile ad altre discipline tipo il suo nobile sport; il calcio incarna il senso atavico del campanile, la volontà di prevalere sull'avversario, il riscatto di qualcosa che non è stato digerito magari da secoli (la rivalità con Alessandria ad esempio), fu definito da scrittori ben più insigni del sottoscritto "la moderna guerra tra città" e perciò capirà bene che resta difficile viverlo come molti, mi permetta, demagoghi vorrebbero.
    Il tifoso di calcio in fondo, e a suo modo, è il tifoso più sincero, dichiara apertamente che vuole vincere rispetto a chi magari applausi ne ha per tutti ma probabilmente  in cuor suo scomoda qualche santo perché il cugino non ha vinto o è stato superato sul traguardo da quel diavolo spuntato alla fine.
    Tornando al " basso livello" da lei citato più volte onestamente non ricordo un atletica casalese di livello eccelso, perciò magari ci penserei un attimino prima di affibbiare certe etichette; venga al "Palli" si goda una partita e si renderà conto che demoni non ce ne sono nemmeno li dentro, troverà un sacco di persone che amano Casale città e il Casale, l'atletica, il basket ecc., che le diranno che una pista è giusto farla ma senza gettare inutile fango su una società che non ha colpa che quella di suscitare magari qualche invidia per il suo glorioso passato...Le strutture casalesi non scarseggiano certo per colpa del Casale fbc.

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  2. Concordo totalmente con ciò che ha scritto il Sig. Fabio Mignone, al quale va tutto il mio più profondo rispetto per l'incrollabile passione che ha sempre dimostrato, pur non abitando a Casale, nei riguardi di quella Maglia Nerostellata che tanto lustro ha dato alla nostra Città e a tutto il Monferrato, fregiandosi dello scudetto tricolore nel 1913/14 e più recentemente, nel 1999, della Coppa Italia. Tornando nel merito della questione "pista d'atletica", consiglierei al Sig. Cabrino e a tutti i praticanti e gli appassionati di quel nobile sport che è l'atletica leggera, di rivolgere le proprie rimostranze per la cronica mancanza di un impianto idoneo a svolgere tale attività, all'Amministrazione Comunale della Città di Casale, anziché denigrare una Società Sportiva che ha quasi 110 anni di storia e che, nonostante non stia militando in categorie professionistiche di alto livello, resta di gran lunga la Società più blasonata di tutto il territorio. Anzi, direi tra le più blasonate dell'intera Penisola Italiana, considerando che dello scudetto tricolore si possono fregiare soltanto 16 squadre, tra le quali, per l'appunto, il Casale F.B.C.!
    Fermo restando che ognuno di noi è liberissimo di gradire o meno il "tifo da stadio" o l'abbigliamento tipico dei tifosi di calcio, ciò non la autorizza affatto, caro Sig. Cabrino, a giudicare le persone soltanto per come si vestono o per le scritte stampate sulle loro felpe, indipendentemente dal fatto che appartengano ad un gruppo ultras oppure a quella frangia di tifoseria più "moderata" e un po'"meno giovane". Perché le ricordo che ci sono anche molte persone di una certa età, degne del massimo rispetto e della più alta considerazione, che indossano quotidianamente ed orgogliosamente i giubbotti, le sciarpe e le felpe delle loro squadre del cuore, siano esse il Casale F.B.C., la Junior Pallacanestro, o entrambe. E fanno benissimo, perché si tratta delle compagini che contribuiscono, con massimo impegno e grandissimo senso di appartenenza, a tenere alto il nome della nostra Città, altrimenti nota alle cronache nazionali per quelle vicende ben più tristi e drammatiche che tutti noi abbiamo vissuto e stiamo tuttora vivendo. Vediamo di non distruggere quel poco di ottimismo, di passione e di gioa che ancora ci restano, scatenando una inutile, quanto ridicola "guerra tra poveri"... non è proprio il caso!
    Sia ben chiaro che io le auguro di tutto cuore che venga realizzato al più presto un impianto sportivo idoneo per l'atletica, perché Casale ne ha davvero bisogno ma, per cortesia, evitiamo di denigrare gli altri sport e le altre tifoserie, non è così che si possono far valere le proprie ragioni. Per cui ritengo opportuno ribadire che le sue rimostranze dovrebbe rivolgerle all'attuale (ed eventualmente alla futura) Amministrazione Comunale di Casale Monferrato perché, se nel 2017, la nostra Città è ancora sprovvista di uno stadio per l'atletica leggera, la responsabilità è soltanto di chi la governa, e non certo dei tifosi nerostellati e della Società A.S. Casale F.B.C., come le ha già fatto ben presente il Sig. Fabio Mignone.
    La demagogia, i pregiudizi, il finto perbenismo ed i luoghi comuni non aiutano certo a risolvere i problemi, anzi, contribuiscono soltanto ad aggravarli, non se lo dimentichi Sig. Cabrino...
    In ogni caso, in bocca al lupo affinché il suo desiderio (e quello di tanti altri nostri concittadini) possa presto trasformarsi in realtà.
    Saluti.

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