domenica 16 aprile 2017

La Mezza di Genova l'hanno vinta loro! I MaratonAbili su Bio Correndo

Aspettare qualche giorno ne è è valsa la pena. Sapevo che Cristiano Capelli non avrebbe deluso le mie aspettative.
Domenica ha corso la mezza di Genova e l'ha fatto da MaratonAbile. Ovviamente è lui e tutti loro sono i veri vincitori dell'edizione n° 13 de La Mezza di Genova!

Nella foto dalla Pagina FB dei MaratonAbili anche la nostra Valeria Straneo

Genova 9 Aprile 2017,
Dall’impossibile al possibile, quando la disabilità si trasforma in abilità.
La Mezza di Genova insieme ai MaratonAbili.

“Nel mio mondo senza gambe, con voi posso camminare…”  Questo è il post pubblicato qualche tempo fa da Cosimo, un atleta dei MaratonAbili, ed Io oggi sono qui per lui e gli altri atleti diversamente abili che sono venuti a trovarci per correre la mezza di Genova.
Mancano più di 3 ore alla partenza. Per l’occasione ho comprato un bel cappello arancione, il colore della disabilità, con pois gialli su sfondo rosa. E’ il classico accessorio sobrio, in perfetto mood MaratonAbile. Con il cappello ben calzato in testa e la tromba in mano esco di casa e mi avvio verso il luogo dell’appuntamento con il team guidato da Franco Zomer, assaporando sia la splendida giornata primaverile sia le ricche esperienze ed emozioni che di certo mi attenderanno. La squadra MaratonAbile è composta da runner volontari che mettono a disposizione le loro gambe e le loro energie per dare la possibilità alle persone affette da disabilità più o meno importanti di vivere la gioia di partecipare e correre gare su strada, maratone e mezze comprese.

Raggiungo l’albergo dove alloggiano i ragazzi, li fervono i preparativi pre gara: c’è chi è intento a imparruccarsi; chi ad aiutare a sistemare i ragazzi nelle carrozzine e chi, come me, è indaffarato a gonfiare i palloncini con l’elio. Quattro di questi scivolano dalle nostre mani e veloci come fulmini si innalzano verso il cielo azzurro. In pochi minuti diventano sempre più piccoli, svanendo dalla nostra visuale. Accanto a me c’è Linda, una delle atlete. Il suo sguardo è assorto dalla vista della Lanterna che si erge maestosa di fronte a noi. Come darle torto? Visto da vicino, il faro di Genova è davvero suggestivo.

Nei pressi di Palazzo San Giorgio, nell’area antistante al Porto Antico, è sistemato un enorme arco gonfiabile blu che indica il punto esatto della partenza. Come di consuetudine gli atleti e i loro spingitori, hanno sempre il posto in prima fila. Per l’occasione e tradizione, il vescovo di Genova, Mons. Nicolò Anselmi, con tanto di abito talare e canotta della LND Famiglie Italiane “Rari non vuol dire soli”, è venuto di persona a salutarli. Durante la gara, scoprirò con stupore che il Monsignore correrà insieme a noi alcuni km. Mito!

In prima fila siamo tantissimi: Cosimo, per gli amici Cosmico; DJ Raffaele, VIP star, reduce insieme a Franco da una recente intervista con Linus presso gli studi di Radio Deejay; Margherita rientrata da un infortunio, ma che nonostante tutto ha desiderato con tutta se stessa essere nuovamente in prima fila; e poi il piccolo Jacopo, Caterina Jr, Linda, Marco, Alessandro e Michele. Per ciascuno di questi ragazzi e atleti davvero speciali, c’è un nutrito gruppetto di spingitori e accompagnatori. Impossibile elencarli uno ad uno.



Lo speaker richiama la nostra attenzione e dà il via al conto alla rovescia. Finalmente lo sparo della pistola dell’arbitro apre la corsa MezzadiGenova 2017. Si parte! I ragazzi sono euforici, noi soffiamo a pieni polmoni sia nei fischietti sia nelle trombe, mentre chi ne è sprovvisto intona qualche coretto J  E’ bello saper di poter correre per le strade della nostra città, ma è ancor più bello sapere che il nostro gesto aiuta altre persone e indirettamente anche noi stessi. Il percorso è ben studiato e ci porta alla scoperta di Genova: la zona del Porto Antico con le sue imbarcazioni e l’acquario; via Garibaldi, strada rinascimentale barocca, su cui si affacciano Palazzo Rosso, Bianco e Palazzo Doria Tursi oggi sede del comune cittadino; Piazza De Ferrari, ideale centro della città con la sua fontana in bronzo; Piazza Della Vittoria e il suo imponente arco della vittoria, monumento ai caduti della prima guerra mondiale; Boccadasse, antico borgo marinaro, e il suo lungo mare; la strada sopraelevata dalla quale è possibile vedere gli antichi palazzi nobiliari, il porto e avere una vista d’insieme sulle colline prospicenti la città. Insomma ogni km percorso è sempre stato una nuova scoperta. La gara mi piace pensarla come un viaggio, perché è di questo che si tratta: si condividono momenti di gioia, di ilarità e anche di affanno quando le salite, a volte impegnative, non ci fanno nessuno sconto per essere percorse.  Durante il tragitto incontriamo moltissime persone che ci applaudono e incoraggiano. E’ un continuo salutare. I bambini a bordo strada ci stanno aspettando in per ricevere e darci il “cinque”. Alcune persone si affacciano dalle finestre forse incuriosite da trambusto e poi sbracciano quasi fossero teenager in delirio. In corso Italia e sulla parte a ponente della sopraelevata c’è modo di incontrare sia chi ci precede sia chi deve compiere parte del tragitto che noi abbiamo appena concluso. Per tutti loro, da parte nostra, c’è l’incoraggiamento a non desistere. Quando purtroppo la conclusione del percorso si avvicina, la nostra grande carovana di carrozzine e di persone al seguito, cambia assetto, cosi come potrebbe cambiarlo un aereo in fase d’atterraggio, e in poco tempo formiamo una colonna di carrozzine appaiate. Ecco un ultima discesa e c’è l’entrata trionfale nel porto antico. Nuovamente diamo fiato alle trombe, fischietti e incitiamo la folla a sostenerci. E’ un boato! Ora gli sguardi di chi è già arrivato e delle persone sono tutti per noi. Le transenne delimitano il percorso e ai lati una moltitudine di mani che ci applaudono. E’ un momento molto toccante per tutti. I ragazzi sono visibilmente emozionati, e dal loro volto traspaiono gioia e felicità. Vederli mi ricompensa ampiamente per tutti gli sforzi fatti durante gli allenamenti quotidiani. Ancora pochi metri da percorrere prima di tagliare il traguardo. Davvero una manciata di passi ci dividono da una bellissima medaglia e da un sognato, quanto inaspettato: il ghiacciolo.



Ricorderò questa bella esperienza per aver corso con i miei compagni di squadra e amici: Laura, Piero, Eugenio e Santina ognuno con il loro proprio mood Serena, amica virtuale prima e ora in carne ossa, che ha voluto provare in prima persona cosa significa essere MaratonAbile. Francesca, e le sue sorprese inaspettate: ritrovarla al 15 km, fresca come una rosa, con il con il suo zainetto Hoka e le scarpe da Trail. Lei che durante l’ascesa al Monte Fasce ha cambiato idea e ha deciso di aspettarci e scortarci fino all’arrivo. Ultimi ma assolutamente i più importanti, i miei amici in carrozzina, che oggi ci hanno permesso di correre insieme a loro. Tutto questo è essere MaratonAbile. Una volta che ne fai parte, non ne puoi più fare a meno. Diventa parte di te

Un doveroso ringraziamento a tutti i volontari e all’organizzazione che hanno saputo creare e regalarci una fra le mezze maratone più belle d’Italia.

Alla prossima gara.
UaccaUacca!!!!

Cristiano Capelli

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