sabato 1 aprile 2017

A Praga una maratonina velocissima (... e Jepkosgei frantuma quattro record del mondo)

Joyciline Jepkosgei
(© Foto Colombo/organizzatori)
A Praga si è svolta oggi una mezza maratona di livello elevatissimo e con molti record del mondo battuti (da una sola persona, tra l'altro, e non è un pesce d'aprile).

Il vincitore, l'etiope Tola Tamirat, ha impiegato 59'37" a chiudere i canonici 21,0975 metri del percorso, un tempo che è il quarto del 2017 (il seasonal best appartiene al kenianio Bedan Karoki Muchiri, 59'10"). Ma quello che fa di questa gara un evento straordinario è il suo livello medio, dato che ben 18 atleti staccano un tempo sotto 1h04". Ottima la prova anche degli italiani: Daniele Meucci è 12° (1h02'17") appena dietro il bronzo olimpico di maratona Galen Rupp (1h01'59"); Eyob Fanel è 14° (1h03'09") ed il valdostano Xavier Chevier - in leggera crisi nel finale di gara - è 20° (1h04'47").

Tra le donne la prestazione "monstre" di Joyciline Jepkosgei consegna alla Mezza di Praga l'aura della leggenda: Joyciline chiude in 1h04'42" (3'04"/km), nuovo primato del mondo, ma frantuma - di passaggio - anche i record mondiali dei 10 km su strada (30'04", 3'00"/km), dei 15 km su strada (45'37", 3'02"/km) e dei 20 km si strada (1h01'25", 3'04"/km).
E' pur vero che i record del mondo che resistevano da molto tempo e che alcune di queste specialità sono poco praticate (15k e 20k), ma si tratta di una prestazione senza precedenti: immaginate una gara su strada in cui si cerca di abbattere il primato del mondo sui 10000 metri e immaginate che qualcuno ci riesca, senza dubbio la prestazione di quell'atleta potrebbe essere definita straordinaria (nel senso di non comune, fuori dall'ordinario); ora immaginate che quello stesso atleta straordinario, dopo aver battuto il record del mondo faccia immediatamente dopo un altro 10000 e realizzi una prestazione che lo pone nei primi cento di tutti i tempi e nei primi dieci del 2017. Come chiamereste questa impresa?

Daniele Meucci (© Foto Colombo/FIDAL)

Io, da modesto blogger della sagra dell'acciuga, non ho nella mia "cassetta degli attrezzi" aggettivi che valgano quattro volte straordinario. Prendo atto della prestazione come prendo atto che non esistono simili aggettivi e mi piacerebbe che, se non esiste un termine per definire un fatto, allora il fatto non esiste... ma la realtà mette sempre la freccia per superarci, anche se non ci piace molto. Nessuna delle italiane di élite era presente alla competizione: la migliore è Monica Moro, in 1h29'13" (ma real time di 1h22'30... bravissima).

Possono dire di esserci stati anche due alessandrini: Stefano Davite chiude in 1h56'05" (ha fatto i primi 5 km a 3'38"/km, poi non so cosa sia successo ma ha passeggiato) e Umberto Scudo in 1h'59'02".

01/04/2017, Prague Half Marathon, Praga, km 21,097LINK AI RISULTATI
8626 classificati
Gli alessandrini
Stefano Davite, Sai Frecce Bianche, 3196° - 1h56'05"/1h56'00"
Umberto Scudo, libero, 3654° - 1h59'02"/1h51'52"
(Fonte: TDS Live)




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