sabato 21 gennaio 2017

Bruno Brunod su Bio Correndo grazie a Deborah Alice Riccelli! - SKYRUNNER il corridore del cielo -

...Correte sempre, andate con passione... divertitevi, l'importante è correre e divertirsi!


Grazie a Deborah Alice Riccelli un video di saluto motivazionale e di Bruno Brunod e il racconto con l'incontro con il Grande della Montagna:


Buongiorno Fausto e buongiorno amici di Bio Correndo.

Ieri sera  presso il Palaerbe di Vico Chiuso degli Eroi a Genova si è svolta la presentazione del libro "SKYRUNNER il corridore del cielo" una biografia di Bruno Brunod a cura di Gabriele Accornero e Luca Masia l'evento è stato organizzato dalle società sportive Sisport e Podistica Peralto.


Ero emozionantissima all'idea di incontrare questo campione valdostano e pensate che...io non corro neppure ! Ma forse è proprio questo il motivo della mia irrefrenabile stima e della mia curiosità. Ogni volta che mio marito termina di correre una maratona a me pare un'impresa titanica e sono quasi più felice di lui; ammirazione totale per ciò che io non sarò mai in grado di fare.


L'emozione di ascoltare Brunod è ancora differente perché lui, come dice Kilian Jornet Burgada nella prefazione <<Senza saperlo ha fatto volare uno sport: lo Skyrunning. Bruno è riuscito a dare una forma alla corsa nel cielo, una dimensione mitica è una visibilità che ha portato le generazioni future a scoprire questo sport>>.

Luca Masia ci presenta  Bruno Brunod come un esempio di vita. Alla fine della serata la penso come lui. Chiedo qualcosa alla figlia e alla moglie e, mentre guardo i loro occhi intrisi di amorevole adorazione, le sento pronunciare che è un marito è un papà esattamente come tutti gli altri e allora mi chiedo quanto gli sarà costato esserlo. Me lo chiedo perché Bruno ci racconta, con genuinità e semplicità disarmanti, un mondo diverso. Il mondo in cui ha cominciato era un mondo senza social, senza sponsor. Bruno nel 1995, dopo aver corso su e giù per il Cervino per ben 34 volte, segna il record di salita e discesa in 3h14'.

Mantiene  questo record per ben diciotto anni. Ecco, sempre con tanta umiltà e senza rabbia alcuna, ci racconta il giorno dopo. Ci dice che erano altri tempi e che i giornali, in seguito a questa grande impresa, esponevano titoli del tipo "la montagna tradita".

Ci racconta che nessun negozio della valle si offrì di fornirgli l'abbigliamento adatto fungendo da sponsor all'evento. Ci racconta che ogni minuto impiegato ad allenarsi era un minuto sottratto alla moglie, ai cinque figli e al lavoro. Tutto molto diverso da quello che accade oggi, quando un atleta di un certo calibro, ha un team che lo segue, possibilità economiche e l'inseguire un record può diventare un vero e proprio lavoro. Il mondo di oggi dove gli sponsor fanno a gara per fornire le attrezzature. Sempre senza malizia ma con tanta gioia ci racconta la felicità e l'abbraccio tra lui e Killian Jornet Burgada  quando quest'ultimo ha battuto il suo record dicendoci: dopotutto i record sono fatti apposta per essere battuti! Addirittura lo ringrazia pubblicamente dicendo che è anche grazie a Killian se in tanti oggi sanno chi è Brunod.


Ecco Luca Masia all'inizio ci parla di qualità  caratteriali quasi antitetiche presenti in questo atleta.

Lo definisce un atleta ambizioso e vincente ma anche onesto, sincero e disarmante.

Dal suo racconto si evince una grande passione e un grande rispetto per la montagna e, la naturalezza con la quale esegue dette prodezze, dimostrano una grande forza di volontà e un notevole ed ammirevole spirito di sacrificio. Bruno ci parla di un sogno. Di quando voleva diventare Fausto Coppi e di quando ha incominciato a scalare di corsa le montagne. Ci dice che per vincere con se stessi, molte volte, non bisogna pretendere di arrivare alla meta ma essere in grado di fermarsi e tornare indietro, sempre senza rimpianti.

Alla fine della serata mi avvicino nuovamente alla moglie e alla figlia e sussurro: sarà anche un papà è un marito come tanti altri ma, indubbiamente, Bruno Brunod è un uomo speciale.






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