venerdì 4 novembre 2016

Racconta la tua scarpa. Le Newton Gravity di Matteo Robutti

Terza settimana e terza calzatura diversa. Matteo Robutti ci racconta la sua calzatura in un commento strutturato e completo:

Sono sempre stato incuriosito dall'intera gamma running della Newton, il fatto che, nelle intenzioni del produttore, le scarpe garantissero un'ottima reattività, unita ad un appoggio naturale ha catturato magneticamente la mia attenzione, finché spinto dal parere confortante di amici atleti, ho deciso di acquistare il modello Gravity nell'aprile 2016.

Macroscopicamente si tratta di scarpe da running ben strutturate con una tacca suddivisa in 4 "falangi" di pochi millimetri sull'avampiede, caratteristica che nella pratica la rende a "drop zero", ma, mentre da una A0 ci si aspetta leggerezza e semplicità nella realizzazione della tomaia, le Energy hanno un peso simile alle A2 presentano una costruzione complessa sia sul tallone sia sull'avampiede.

Si possono definire come delle A1 decisamente strutturate e in realtà mentre lo stile naturale di corsa ne risulta favorito, manca la propriocezione che si avverte con l'utilizzo di scarpe della stessa categoria più canoniche.

Su strada la prova è stata subito confortante: il corpo si piega in avanti a cercare un appoggio sull'avampiede, la spinta reattiva dei cuscinetti è decisa ed è unita ad una certe rigidità della scarpa che ne rende perfetto l'utilizzo in pista e su gare o allenamenti decisamente veloci.

Le sorprese positive non si fermano ad una piacevole sensazione di "velocità facile" su asfalto, ma proseguono laddove si trovi un fondo in breccia bianca regolare. La particolare reattrività e la struttura articolata le rende ottime anche in gare nervose dove vengano sollecitate anche in torsione.

Provate sulla distanza della mezza Maratona ho notato che dopo 3/4 di gara, l'esortazione naturale ad appoggiare con l'avampiede risultava in difetto con la mia stanchezza e la mia attitudine a "tallonare" diventando quasi un ostacolo, ma quest'ultima è un'impressione assolutamente soggettiva.

I lati non del tutto positivi riguardano a mio parere alcune remore sulle distanze oltre i 10.000 m e soprattutto sul fatto che non siano né scarpe per tutti, né assolutamente per tutti i giorni: innanzi tutto è necessario avere una buona conoscenza e padronanza della tecnica di corsa, inoltre al di sopra di una velocità stimata di 4.15/4.20 le loro caratteristiche peculiari possono diventare penalizzanti.

Per quanto riguarda la durata, l'azione propulsiva del materiale di cui è costituito l'avampiede si riduce decisamente dopo circa 200/300 km, ma la scarpa resta decisamente reattiva ed ottima per gare di mezzofondo o allenamenti di ripetute veloci sia in pista sia su strada.

E' una scarpa per corridori veloci ed aggiungo in ottima condizione fisica. Una forzatura dello stile di corsa potrebbe con le Newton essere causa di infiammazioni muscolari e tendinee.
Purtroppo non sono da tutti anche economicamente. Personalmente ho avuto la fortuna di trovarle a meno di metà prezzo, ma il loro valore varia, da modello a modello, dai 160 ai 200 Euro.





Nessun commento:

Posta un commento