Puntuale il resoconto di Matteo Piombo sugli Europei di Amsterdam appena conclusi:
I campionati europei di
Amsterdam sono stati per la nostra nazionale molto positivi. Non solo per il
bilancio medaglie, con due ori, un argento e due bronzi.
Ma più ancora per i
buoni risultati di tanti giovani emergenti. Si è vista una nuova Italia,
motivata e capace di fare il personale o avvicinarlo proprio nella gara del
campionato. E non, come accadeva spesso nel recente passato, arrivare a una
rassegna continentale o mondiale con un buon risultato e li fallire magari la
qualificazione su misure molto scarse o con tre nulli. Ci sono state
prestazioni modeste, atleti e atlete che non hanno ottenuto secondo le attese.
Ma i risultati positivi superano queste contro prestazioni. A Rio de Janeiro
non potremo portare molti atleti, dei 75 visti ad Amsterdam, ma certo abbiamo
visto segni di progresso generale nella nostra nazionale.
Le due medaglie d’oro
di Tamberi nell’alto e della Grenot sui 400 metri sono state apparentemente
facili, visto il netto dominio dei due atleti sugli avversari. Ma non è facile
partire da favoriti e non sentire il peso di questo fattore. Tamberi e Grenot
si sono dimostrati esperti e freddi e ora speriamo tengano la condizione fino a
Rio. Su Veronica Inglese vanno spese due parole, era si presente con un ottimo tempo
sui 10000 ma a Amsterdam ha non solo vinto l’argento in maratonina con una gara
perfetta ma ha fatto il personale sia sui 21,097 km. su strada che nei 10000 in
pista con 31’37”. E’ una giovane di gran talento e viene da Barletta…la città
di Pietro Mennea. E’ stata anche brava a gestire due eventi ravvicinati senza
pagare nel secondo la fatica del primo. Altri due atleti che sono stati
bravissimi sono Filippo Tortu e Massimiliano Ferraro sui 100 metri. Entrambi
hanno fatto il personale, Ferraro due volte e Tortu con 10”19 ha fatto capire
di avere si diciotto anni ma anche la freddezza per affrontare gare importanti.
Nel 1972 Mennea appena ventenne a Monaco vinse il bronzo sui 200, andrebbe
ricordato a chi vorrebbe non portare Tortu a Rio. Manenti sui 200 ha confermato
le sue qualità, correndo in 20”46 la batteria e finendo sesto in finale. Questi
tre atleti (Ferraro in prima, Manenti in terza, Tortu in quarta con Cerutti in
seconda) han corso una bella 4x100 in semifinale con un buon tempo (38”57) si
sperava in una finale ancora migliore ma due cambi sbagliati (primo e secondo)
ci han relegati al quinto posto. La velocità azzurra ha visto in evidenza anche
Matteo Galvan che in semifinale ha eguagliato il suo recente record italiano di
45”12. Poi in finale non aveva più energie ed è finito ottavo. Qualcuno ha
detto che doveva risparmiarsi in semifinale, ma Galvan ha fatto bene perché se
si risparmiava e andava fuori dalla finale gli stessi detrattori avrebbero
detto che doveva spingere di più. Tra gli atleti che si sono distinti anche il
giavellottista Bertolini che non è andato in finale ma ha fatto 80,58. Un
risultato che a livello internazionale un italiano non faceva da anni. Molto
brava anche la discobola Stefania Strumillo che ha lanciato a 59,80 seconda
miglior misura italiana di sempre. Per una atleta alla sua prima esperienza
internazionale una prova di personalità e carattere. Significativo il quarto
posto di Ayomide Folorunso sui 400 hs in 55”50. Un'altra ragazza giovane ma con
carattere e voglia di far vedere quando vale. Nei 100 h Giulia Pennella ha
sfiorato il personale in batteria con 13”04. Brave anche le ragazze della 4x400
che ha vinto il bronzo e compensato la pessima figura della 4x400 maschile.
Tredicesima in 3’06”, tempo molto modesto come risultato. Siamo stati bravi
anche negli ostacoli maschili, in quelli alti (i 110 hs) con Abate, Fofana e
Perini che pur mancando la finale hanno corso sui migliori livelli stagionali.
Sui 400 hs Lambrughi si è migliorato notevolmente andando per la prima volta
sotto i 50” (49”60). Bencosme ha fatto 49”77 ma anche lui ha mancato il minimo
per andare a Rio. Jamel Chatbi ha corso 3000 siepi (quinto) e 5000 metri
(undicesimo) ma è sempre stato combattivo e mai rinunciatario. La gara di
Santyusti Caballero sugli 800 merita un commento. E’ un atleta esperta, ha 31
anni e come cubana vanta 1’58”. Sa correre bene quindi il doppio giro ma in
finale, si è fatta chiudere nel momento decisivo finendo solo quinta. Una
medaglia era alla sua portata e questo errore, che può essere accettato da un
atleta poco esperta, lo è meno per una che ha la carriera della Caballero.
Degli altri poco di significativo, deludente Benedetti sugli 800 e la Magnani
sui 1500, entrambi non ne avevano più in finale. Nell’alto femminile ci aspettavamo
molto da Trost e Rossit ma non sono andate oltre il sesto posto con 1,89. Deludente la Caravelli che è mancata nel
finale dei 400 hs. Molto modesti i tre che han fatto i 1500, senza gloria. Ora
aspettiamo i campionati europei allievi (a Tbilisi in Georgia dal 14 al 17
luglio) e mondiali juniores (a Bydgoszcz in Polonia dal 19 al 24 luglio) dove
vedremo anche i nostri giovani promettenti. E poi ci saranno le olimpiadi, dove
andiamo sperando di fare una figura meno modesta che nell’ultima edizione a Londra
2012.
Matteo Piombo
Foto: Colombo/Fidal
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