Domenica 22 Maggio è la domenica
del “Maestro” Giuseppe Colla e Mantovana lo ricorda per il 13° anno. Bello e
doveroso per chi tanto ha dato allo sport in generale ed al podismo in
particolare.
In “regia” alle iscrizioni il suo “delfino” Enrico Carminati che
come tanti di noi si commuove ogni volta che si cita il Maestro. Mattinata già
quasi estiva da subito con le operazioni
di iscrizione e riscaldamento appena iniziate. Si pensa che la concomitanza con
la gara di Nizza M.to porterà qui poca gente, invece, e fa piacere, la
contrazione è di non più di una decina di unità. Solite operazioni “pre gara” e
soliti amici che si incontrano. Guardo a quelli della mia e per primo vedo
Salvatore Rendo della Sai, un amico ed un Marinaio come me. Ci scaldiamo
insieme e si chiacchiera di tante cose. I primi minuti di riscaldamento sono
duri. La cena di compleanno di una cara amica la sera prima ha lasciato qualche
“traccia” anche se l’abbondanza ed il vino sono stati banditi. Ma come sempre
in questi casi si fa tardi e le ore di sonno sono davvero poche. Pazienza,
stringere i denti e “pedalare”. Per un po non vedo nessuno della mia e mi
illudo che sarà un “vincere facile”. Poi in successione arrivano Giancarlo
Moda e Luigi Marchese tutti e due
“tosti”…ce la giocheremo! Incontro anche Gian Raccone e
Sto bene e li
riavvicino. Ancora asfalto e poi iniziamo quel lungo sterrato che sembra non
finire mai. Ma i km passano via abbastanza veloci. Metà gara e poi ancora via
verso il 7° km. Si esce dall’asfalto e
si trova un secondo ristoro. Lo salto. Non so se ho fatto bene, ma decido di
saltarlo per non perdere il treno dei due che mi sono sempre davanti una
ventina di metri. In questa fase della gara, su asfalto, ci sono da affrontare
due “pericoli”, anzi tre. Il caldo che si comincia a far sentire, i km che
cominciano ad essere un bel po ed il tracciato in saliscendi. Sempre alle
spalle dei due raggiungo un po di gente e li supero, ma il mio punto di
riferimento sono sempre loro due Raccone e Marchese che se ne vanno via
affiancati. Rientriamo sullo sterrato ed in lontananza si vede la torre della
Cantina Sociale. E’ già un sollievo, mancano poco più di 2 km e tutto va bene. Certo la
velocità non è “folle”, ma è quello che “passa il convento”. Ai 10 km sono sopra i 48’ ma mi accontento tanto sul “duo” non perdo
un centimetro e poi chissà se nel finale ne ho un poco di più di loro. Si vedrà
appena tornati sull’ultimo tratto di
asfalto. Nelle ultime “ondulazioni” vedo “lady Bio” e faccio il “pagliaccetto” con le braccia
larghe al momento dell’immancabile foto. Avvicino il “duo” e “trovo” anche
Milone, che bravo! Con le sue “primavere” la gara se la è comunque fatta tutta,
complimenti. Ma è solo un attimo perché voglio concentrarmi e “sentire” le
forze che ho ancora a disposizione per gli ultimi 300 metri . Sento di
averne ed appena arriviamo sull’asfalto do una bella accelerata. Supero i miei
due compagni di gara. Gian Raccone non reagisce ma Luigi Marchese, dopo un
attimo di sorpresa “ma se qui!”, mi ripassa davanti. All’ultima curva prima
dell’arrivo do ancora un’accelerata, ma mi sembra di “rubare” qualcosa a chi mi
è stato davanti per tutta la gara e così si arriva a dare il cartellino a
Carminati tutti e due assieme prima Marchese se poi io come mi sembra giusto e
corretto. “Un amico vale più di una bottiglia di vino” penso a voce alta. Ci
diamo la mano ed andiamo a berci un te. Abbiamo vinto in due, anzi ha vinto lo
sport, quello pulito e leale, quello che unisce sia che si arrivi primi o
secondi, sia che si sia nei premi o ci si accontenti di guardare quelli che
nella gara sono stati migliori di noi. In fondo sono le piccole soddisfazioni
che ci procurano le grandi gioie e questa cosa molte persone l’hanno
dimenticata. Ciao a tutti e grazie se
vorrete leggermi. Ci si vede ai “Gelsi” altra gara che per tanti motivi ci
porta commozione.
Pier Marco Gallo
E' un vero piacere incontrare persone come Gallo e Moda !!!!
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