lunedì 23 maggio 2016

L’Anello di Mantovana degli Over 65 di Pier Marco Gallo

Domenica 22 Maggio è la domenica del “Maestro” Giuseppe Colla e Mantovana lo ricorda per il 13° anno. Bello e doveroso per chi tanto ha dato allo sport in generale ed al podismo in particolare.
In “regia” alle iscrizioni il suo “delfino” Enrico Carminati che come tanti di noi si commuove ogni volta che si cita il Maestro. Mattinata già quasi estiva da subito  con le operazioni di iscrizione e riscaldamento appena iniziate. Si pensa che la concomitanza con la gara di Nizza M.to porterà qui poca gente, invece, e fa piacere, la contrazione è di non più di una decina di unità. Solite operazioni “pre gara” e soliti amici che si incontrano. Guardo a quelli della mia e per primo vedo Salvatore Rendo della Sai, un amico ed un Marinaio come me. Ci scaldiamo insieme e si chiacchiera di tante cose. I primi minuti di riscaldamento sono duri. La cena di compleanno di una cara amica la sera prima ha lasciato qualche “traccia” anche se l’abbondanza ed il vino sono stati banditi. Ma come sempre in questi casi si fa tardi e le ore di sonno sono davvero poche. Pazienza, stringere i denti e “pedalare”. Per un po non vedo nessuno della mia e mi illudo che sarà un “vincere facile”. Poi in successione arrivano Giancarlo Moda  e Luigi Marchese tutti e due “tosti”…ce la giocheremo! Incontro anche Gian Raccone e la Marita Cairo che di sti tempi  mi pare in gran forma. Un saluto ed arriva il fischio di Carminati. Partenza a “razzo” sotto i 4’ che per me sono un bell’andare. Giro nel paese, discesa e svolta a destra dopo il ponticello. Cerco Moda davanti a me e non lo vedo…strano perché parte sempre forte. Dopo un primo mille a 4’13” mi “becca” Marchese con la sua corsa misurata ed elegante. Ci affianchiamo e si prosegue insieme sino all’inizio del primo sterrato. Gli chiedo di Moda e mi dice che è indietro. Lo sterrato non è dei migliori, in piano ma pieno di buche che fanno continuamente cambiare direzione di corsa. Ci raggiunge anche Gian Raccone e dopo un po “i due” se ne vanno avanti una ventina di metri. Io tengo il mio passo, non irresistibile ma buono. Fine sterrato e prima bella salitina che ci porta a Castelferro. Giro del paese e ristoro. Mi fermo a bere e subito mi raggiunge Moda. Cavolo, non era poi così indietro! Lo saluto e lo supero andando in caccia del duo Raccone/Marchese. 



Sto bene e li riavvicino. Ancora asfalto e poi iniziamo quel lungo sterrato che sembra non finire mai. Ma i km passano via abbastanza veloci. Metà gara e poi ancora via verso il 7° km. Si esce dall’asfalto  e si trova un secondo ristoro. Lo salto. Non so se ho fatto bene, ma decido di saltarlo per non perdere il treno dei due che mi sono sempre davanti una ventina di metri. In questa fase della gara, su asfalto, ci sono da affrontare due “pericoli”, anzi tre. Il caldo che si comincia a far sentire, i km che cominciano ad essere un bel po ed il tracciato in saliscendi. Sempre alle spalle dei due raggiungo un po di gente e li supero, ma il mio punto di riferimento sono sempre loro due Raccone e Marchese che se ne vanno via affiancati. Rientriamo sullo sterrato ed in lontananza si vede la torre della Cantina Sociale. E’ già un sollievo, mancano poco più di 2 km e tutto va bene. Certo la velocità non è “folle”, ma è quello che “passa il convento”. Ai 10 km sono  sopra i 48’ ma mi accontento tanto sul “duo” non perdo un centimetro e poi chissà se nel finale ne ho un poco di più di loro. Si vedrà appena tornati sull’ultimo tratto  di asfalto. Nelle ultime “ondulazioni” vedo “lady Bio”  e faccio il “pagliaccetto” con le braccia larghe al momento dell’immancabile foto. Avvicino il “duo” e “trovo” anche Milone, che bravo! Con le sue “primavere” la gara se la è comunque fatta tutta, complimenti. Ma è solo un attimo perché voglio concentrarmi e “sentire” le forze che ho ancora a disposizione per gli ultimi 300 metri. Sento di averne ed appena arriviamo sull’asfalto do una bella accelerata. Supero i miei due compagni di gara. Gian Raccone non reagisce ma Luigi Marchese, dopo un attimo di sorpresa “ma se qui!”, mi ripassa davanti. All’ultima curva prima dell’arrivo do ancora un’accelerata, ma mi sembra di “rubare” qualcosa a chi mi è stato davanti per tutta la gara e così si arriva a dare il cartellino a Carminati tutti e due assieme prima Marchese se poi io come mi sembra giusto e corretto. “Un amico vale più di una bottiglia di vino” penso a voce alta. Ci diamo la mano ed andiamo a berci un te. Abbiamo vinto in due, anzi ha vinto lo sport, quello pulito e leale, quello che unisce sia che si arrivi primi o secondi, sia che si sia nei premi o ci si accontenti di guardare quelli che nella gara sono stati migliori di noi. In fondo sono le piccole soddisfazioni che ci procurano le grandi gioie e questa cosa molte persone l’hanno dimenticata. Ciao  a tutti e grazie se vorrete leggermi. Ci si vede ai “Gelsi” altra gara che per tanti motivi ci porta commozione.  

Pier Marco Gallo

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