venerdì 15 aprile 2016

Metti insieme due Ingredienti magici... La Maratona di Emanuele Massoni

Emanuela Massoni dell'Atletica Pavese ha partecipato alla Maratona di Roma realizzando il suo personal best. 2:54'06" il suo crono. Ha raccolto le idee e le ha messe nero su bianco (giallo su Bio Correndo).
Un report che va oltre la corsa, ma racconta l'evento nel suo insieme con l'occhio di chi si guarda intorno. A voi la lettura:

Il ricordo di domenica scorsa è ancora troppo vivo per non provare almeno a condividerlo a parole. Metti insieme due ingredienti magici: la Maratona e la città di Roma (in rigoroso ordine di grandezza) e non potrà che saltare fuori una miscela fenomenale.
Che già sarà un weekend unico lo si capisce già il sabato: treno Milano-Roma in prima mattina, sarà un caso ma tre quarti dei passeggeri della nostra carrozza sono maratoneti. Arriviamo in hotel, a fare il check-in troviamo due coppie, chiaramente i mariti/fidanzati sono maratoneti. Nel pomeriggio, metropolitana per l'Eur, direzione villaggio maratona. Una folla oceanica a muoversi tra ritiro pettorale, pacco gara ed a curiosare tra le decine di stand di abbigliamento sportivo e di promozione di altre gare.
Dopo una cena più da ospedale che romana, si fanno due passi verso il Colosseo, per cominciare a sentire il "clima gara". Saranno le 21 ed è sabato sera...ma non vedi in giro quasi nessuno. I pochi che passeggiano hanno una tuta delle più variopinte società sportive. Chiaramente, sabato o non sabato, Roma o non Roma, il vero maratoneta va a letto presto.
Dopo una dormita agitatissima, arriva il momento topico. Consegni la sacca, ti metti in griglia, ti spaventi a vedere il riscaldamento dei non-umani che chiuderanno nei primi dieci-quindici posti, ti emozioni sentendo l'inno di Mameli cantato dal vivo, fai i tuoi ultimi pensieri sulla strategia di gara. E poi lo sparo. E poi inizia il divertimento. Perché, almeno per me, la maratona è divertente. Perché puoi rompere il fiato chiacchierando. Perché la gente a bordo strada farà sempre il tifo per te. Perché puoi rifarti gli occhi guardando i paesaggi che ti passano davanti. È divertente soprattutto perché per tutti noi "normali" il risultato conta relativamente poco. Una volta arrivati al traguardo,
abbiamo vinto tutti. Certo, al cronometro ci pensi, ma prima di tutto pensi ad arrivare alla fine. La tua strategia di gara è più che altro una gestione delle energie per arrivare il più fresco possibile all'ultimo chilometro...così puoi spellarti le mani dando dei cinque ai bambini dietro alle transenne. E così puoi anche fare le boccacce ai fotografi all'arrivo, senza sembrare trasfigurato. E quando sei arrivato, ti senti molto ma molto meglio di quando sei partito. Poi inizia la festa. Il pomeriggio, la sera e pure il giorno successivo in giro per la città e vedi decine e decine di famiglie di cui almeno un componente indossa una tuta. Magari lo stesso componente zoppica un po'... Ma ha un sorriso stampato in faccia che neanche avesse preso un gratta e vinci. Abbiamo detto "famiglie". Perché è anche questa la magia della maratona e la bellezza di farla in una grande città. Perché ti prendi su i tuoi cari e ti fai una vacanza. Perché appunto la maratona è un divertimento. Ti diverti sempre e comunque, sia se cerchi una prestazione sportiva significativa, sia se vuoi solo affrontarla come una passeggiata turistica. Chiaro, a Roma è più facile. Ma, almeno personalmente, mi sono divertito anche nella Salsomaggiore-Busseto, dove metà del percorso si snoda nella bassa padana, in mezzo al nulla o quasi. Mi sono divertito perché questa maledetta maratona mi ha contagiato. Non faccio in tempo a finirne una che sono già iscritto a quella successiva. Forse è anche questo il fascino della maratona. D'altronde se è la gara che chiude i giochi olimpici, un motivo ci sarà o no?

Emanuele Massoni

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