giovedì 3 marzo 2016

Antonella Manzoli a La Grande Corsa Bianca. L'intervista

A fine gennaio Antonella Manzoli si è cimentata in una delle sue corse, di quelle che vanno raccontate. Non siamo riusciti a far coincidere i nostri impegni per una video intervista, soprattutto per vedere i suoi occhi mentre racconta "La Grande Corsa Bianca".
Così nasce uno scambio di mail da cui traspare ugualmente la sua grande passione per la montagne e per le corse lunghe:

La Grande Corsa Bianca. Di cosa si tratta?

"La grande corsa bianca" 160km 7000 mt di dislivello positivo da completare in 53 ore, tutti sulla neve con tre le discipline a disposizione: sci, corsa o bici. Ho guardato il volantino ed il mio è stato amore a prima vista, dovevo assolutamente partecipare, naturalmente di corsa!!!!

Ti sei messa alla prova in una manifestazione per pochi. Estata dura?

Cerco sempre di mettermi alla prova, questa volta la sorte mi ha messo davanti la "grande corsa bianca", si è stata dura ma soprattutto è stata diversa da ogni altra manifestazione a cui ho partecipato fino ad ora.

Freddo e fatica. Hai pensato in qualche momento di mollare? Come hai convissuto con questi elementi?

No, non mi è mai venuto in mente di mollare. Quando parti in queste gare sai già che sarà un lungo viaggio, duro e difficile dove sei consapevole che farai tanta fatica, ma se stai bene e se sei preparata adeguatamente, non arriverai mai a pensare di mollare.
Semplicemente, ho accettato gli elementi che mi circondavano, non li ho combattuti, li ho vissuti, mi sono immersa in loro, in questo modo anche se difficile e faticoso, era tutto positivo!!!

Ti sei trovata sola lungo il percorso? Hai avuto paura eventualmente di perderti?

Sì molto spesso ero sola, mi piacciono questi momenti, quando a farti compagnia hai solo i rumori della natura, il tuo fiato, i tuoi pensieri. C'è sempre un po' di timore di perdersi, ma il percorso era tracciato molto bene e secondo me sta a noi atleti avere sempre un po' di concentrazione e accortezza per fare in modo che questo non avvenga.

Cosa significa correre, camminare, sciare per 42 ore?

Significa avere molte ore a disposizione per mettersi alla prova, per capirsi, per migliorarsi, per pensare, per sognare!!! Tante ore per star bene con te stessa...

Si crea un legame con i compagni di viaggio? Nella tua esperienza nelle Ultra c’è qualche atleta che ricordi  per qualche episodio in particolare o a cui ti sei legata? Ti ispiri a qualcuno?

Si creano molti legami, a volte passeggeri e a volte duraturi. Alcune persone sono entrate a far parte della mia vita durante una gara e con loro si è instaurato un rapporto di amicizia talmente forte che sembra difficile che possa avvenire. Tanti sono gli atleti (campioni) a cui cerchi di assomigliare o che vuoi eguagliare.

E alla fine? 

E alla fine, seconda donna e 22^ assoluta, 12^ nella corsa con un tempo di 41ore. Quando sono arrivata a Ponte di Legno, ero stanca, provata, avevo i piedi distrutti e sinceramente non riuscivo a capire se era una gara che amavo o che odiavo, ma quando, dopo aver riposato, ho iniziato a ripensare a tutti i momenti vissuti in gara ho saputo con certezza che è stata un esperienza meravigliosa!!!

Prossimo appuntamento il Tor des Geants. Un conto in sospeso?

Più che un conto in sospeso è un sogno da realizzare, però prima del Tor c'è un intera stagione da vivere al 100%

Il Tor è il sogno nel cassetto o c’è una manifestazione che senti di voler vivere e partecipare a tutti i costi?

Sicuramente, per me, l'obiettivo primario di questa stagione sarà il Tor, ma ci sono molte gare a cui voglio partecipare, in primis tagliare il traguardo delle "Orobie Ultra Trail", nel 2015 è stata fermata causa maltempo al 100° km, quest'anno voglio arrivare a Bergamo!!!!

Grazie Antonella e che il vento ti sia propizio nelle tue avventure. Ad Maiora UltraRunner!



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