martedì 12 gennaio 2016

Trail dei Due Comuni Dronero – Montemale di Gigi Cabrino

Sabato 9 gennaio mio fratello Ivo ed io abbiamo partecipato al trail dei due comuni a Dronero, versione invernale della stessa gara che si svolge in periodo estivo.
Dopo l’esordio, non proprio felice, del trail di Fossano volevo cogliere un’altra occasione per avvicinarmi a questo modo molto diverso di affrontare la corsa e l’appuntamento di Dronero cascava a fagiolo.
Ritrovo alla periferia di Dronero,  all’inizio della Valle Maira nella” provincia granda” presso il centro sportivo con ampi parcheggi e spogliatoi per cambiarsi e per le docce post gara.
Visto l’orario è fatto obbligo di avere la lampada frontale, che, dopo mezz’ora dal via, dato alle 17, si rende indispensabile; l’organizzazione della gara è a cura della Dragonero, e, ad un primo impatto , colpisce la presenza massiccia di atleti della squadra di casa, che poi  faranno incetta di premi.
Pronti via e si inizia , dopo qualche centinaia di metri, a salire sui sentieri dei boschi sopra Dronero, salita continua e tuttavia corribile nella sua interezza,  che in 10 Km circa porta al punto più alto del percorso, sopra il paese di Montemale ( il “secondo” comune del  trail), si  scende per un km circa fino al centro di Montemale dove è allestito un ristoro solido e liquido e dove è stato fissato il solo cancello orario della gara a due ore.
Memore della cotta presa a Fossano ho affrontato la salita non a tavoletta, scelta giusta, visto che mancavano, dalla vetta, ancora 8 km di discesa tra i sentieri a lato della strada asfaltata che collega Dronero a Montemale con alcuni tratti di asfalto; per chi come me si allena tra le risaie e per fare un po’ di salita e discesa va sul cavalcavia è stato opportuno conservare un po’ di energie per la discesa che ammazza le gambe come poche.
Poco prima di scollinare ha iniziato a scendere qualche goccia , forse un po’ ”solida“ per l’altitudine, ma divenuta, scendendo , pioggia vera e propria.
All’arrivo comodissime le docce a non più di dieci passi, poi premiazioni e cena del podista.
Per quello che mi riguarda, vista la mia poca esperienza col trail, è stato bello vedere, man mano che la luce scendeva , accendersi le pile frontali e vedere davanti e dietro, durante la lunga salita, il serpentone di faretti; scene sicuramente abituali per chi pratica i trail di lunghissima percorrenza con ampi tratti notturni, ma non per i pivelli del trail come il sottoscritto.
Nota decisamente positiva: costo di iscrizione di 12 euro, con omaggio ad ogni iscritto di una busta beauty case , un paio di guanti e buono per la cena ( primo piatto – molto abbondante – e dolce); rapporto qualità prezzo decisamente OK!
Altro aspetto positivo, forse il più importante dal punto di vista sportivo, l’aver cambiato “aria” ed avere partecipato ad una gara di livello medio alto; sono convinto che sia estremamente utile gareggiare ogni tanto fuori dal nostro circondario, possibilmente in gare “di livello”.
Il primo motivo è squisitamente turistico, si scoprono posti nuovi e questo non fa mai male; nello specifico per i partecipanti al trail di Dronero è stato possibile pernottare in un albergo convenzionato a Montemale a prezzi davvero molto ma molto convenienti, quindi l’occasione di una due giorni in valle Maira non me la sono lasciata scappare.
Il secondo motivo è sportivo-psicologico-educativo, e cioè serve a tenere sotto controllo un male molto diffuso tra i podisti amatori come noi, quello che io chiamo “sindrome di Baldini”…. Mi riferisco all’illusione che inevitabilmente si rischia di vivere dopo qualche gara nel nostro ambiente in cui le gambe sembrano girare bene ed otteniamo qualche buon risultato; si inizia a pensare di essere Baldini…..  Partecipare ad una gara con molti atleti forti fuori dalla nostra zona aiuta a riprendere il giusto rapporto con la realtà e a capire che Baldini ha vinto un’Olimpiade e tanto altro mentre davanti a noi ne sono arrivati davvero tanti…. E la “sindrome” si ridimensiona.

Gigi Cabrino

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