venerdì 4 dicembre 2015

... Dove ero rimasto? Di Giancarlo

Sottotitolo:  L’IRRAZIONALITA’ DEL PODISTA (e la sfiga!)
L’undici ottobre avevo corso quella, che a causa della fatica provata, avevo deciso sarebbe stata l’ultima mia Maratona.
Non voglio continuare a scrivere cose che magari non interessano a nessuno, ma grazie all’ospitalità del Blog Bio Correndo, a questo punto devo almeno “chiudere il cerchio”.
La settimana successiva i giorni passavano con pensieri deludenti che mi circolavano per la testa: come potevo interrompere e chiudere la mia”carriera” di Maratoneta in una maniera cosi penosa?
Il mio 2015 podistico, sarebbe rimasto “macchiato” come anno infelice, per aver  impiegato oltre  un’ora in piu’ rispetto alle mie varie partecipazioni  a maratone, va bene che gli anni e le primavere passano, ma  non ci poteva stare.
Prima della mia partenza per la Baviera,l’amico Fausto, mi aveva chiesto se avessi avuto voglia di raccontare il mio viaggio per farne poi una pubblicazione sul suo Blog. Nonostante a scuola io fossi una capra, ne era venuto fuori un racconto abbastanza gradevole, e alla sua pubblicazione mi avevano commosso i molti complimenti e attestati di stima su FB…
Molti scrivevano:  “ NON SARA’ SICURAMENTE L’ULTIMA” contrariamente a quanto io avevo quasi giurato, a causa della sofferenza patita.
Pensavo e ripensavo a quell’arrivo nell’Olimpiastadion di Monaco di Baviera, alle lacrime di emozione versate 10 metri dopo il traguardo, nonostante la mia prestazione cosi deludente, ma cosi fantasticamente piacevole  pure con  l’immensa fatica impiegata.
 Tra un pensiero e l’altro mi pulsavano nel cervello  parole in Tedesco che si trasformavano  in immagini frammischiate ad altre parole in Italiano:
-          Munchen
-          FIRENZE
-          Olimpiapark
-          LUNGARNO
-          Goethestrasse
-          PIAZZA DELLA SIGNORIA
-          Olimpiastadion
-          CATTEDRALE DI S. MARIA DEL FIORE
-          Ziel
-          CAMPANILE DI GIOTTO E BATTISTERO
-          CHIESA DI SANTA CROCE
-          ARRIVO
Sentivo tremendamente la voglia  di dare ancora una scossa positiva, se ci fossi riuscito, al mio passatempo preferito.
Erano bastati due giorni a smaltire la delusione e i dolori alle gambe , e gia’ stavo pensando di tuffarmi in un’altra impresa del genere che mi si sarebbe presentata davanti dopo  un mese e mezzo.
“ Chiunque  mi prendera’  per pazzo. PAZIENZA…”
Non ne parlavo assolutamente con nessuno, per non essere rinchiuso in un manicomio,  ma la mia mente lavorava….
“IL PERCORSO DELLA FIRENZE MARATHON LO CONOSCO BENE….L’HO GIA’  FATTA 4 VOLTE…” come se potesse bastare conoscere il percorso…
“E POI A FIRENZE IL PASSAGGIO DELLA MEZZA E’ PROPRIO VICINO ALL’ALBERGO DOVE DI SOLITO VADO A DORMIRE…..AL MASSIMO SE NON MI SENTO IN  FORMA NEANCHE IN QUEL GIORNO….DOPO IL 21° MI BUTTO SOTTO LA DOCCIA…”
Provavo a tastare il terreno anche con la moglie che aveva visto il mio incedere penoso a Monaco:   “ STO PENSANDO DI FARE FIRENZE A FINE NOVEMBRE”
Risposta in maniera bonaria: “MA SEI SCEMO?” ….e meno male che era bonaria……
Secondo tentativo sempre con lei qualche giorno dopo, questa volta per sms: “ED ORA SI VA A FIRENZE PER CERCARE DI  MIGLIORARE IL RISULTATO INACCETTABILE DI MONACO”
Successiva risposta sempre tramite sms: …..“NEL CASO …..DOVE VUOI CHE LE SPARGA LE TUE CENERI?  IN UNA STATUETTA A FORMA DI MARATONETA, OPPURE…DIMMI TU…”
Bene!!!  Un  inizio incoraggiante….le premesse per andare e fare bene c’erano veramente  tutte………Ah Ah Ah…


20 ottobre, prenotazione camere effettuata e  iscrizione fatta,  anche per gli altri due miei compagni di viaggio a Monaco,  Elisa e Mario, che nel frattempo avevo convinto senza neanche dover insistere più di tanto.
Qualche settimana dopo si sarebbe aggiunta, più “pazza” di noi, la nostra amica Federica di Brescia, leggermente delusa  dal cronometraggio finale della sua Maratona di Ravenna  l’8 novembre.
Numero del mio pettorale 5678 una sequenza scaramanticamente interessante!
Pensavo ogni tanto con qualche timore a quanto avevo sentito dire al nostro “guru” Pizzolato nel commento di NY.
“La Maratona e’ una disciplina che ti porta all’esaurimento delle scorte e delle forze”
 Comunque  gli allenamenti proseguivano senza essere troppo assillanti. L’importante era farla tutta di corsa senza problemi  e senza soffrire più di tanto,  e il tempo finale sarebbe stato sicuramente migliore di quello di Monaco.
Ad una settimana dall’evento, Elisa in un attimo di distrazione al di fuori degli allenamenti, inciampava in uno scalino e cadeva a terra.
Conseguenza, un labbro escoriato e purtroppo un ginocchio gonfio con ematoma…
Mi veniva in mente un pensiero con il quale avevo gia’ avuto a che fare anche io in passato… “….durante la preparazione della  la maratona, fai sempre molta attenzione, perchè  fino a che  non sei nella griglia di partenza e a pochi secondi dallo sparo non sei mai sicuro di riuscire a correrla…”
Per lei una settimana di terapie e argilla e poi per tutti partenza verso la citta’ di Dante.
Ormai ci siamo. Domenica mattina 29 novembre, sveglia alle 5,30 preparativi vari, colazione e si esce dall’albergo per dirigerci verso il deposito borse. Io, Elisa convinta a provare perlomeno a partire, Mario e Federica .
Il freddo e’ pungente ma l’adrenalina e’ tanta.
Diecimila persone sistemate in griglia pronte a partire, non si vedono tutti i giorni..
Si buttano via gli ultimi indumenti tenuti per non raffreddarsi e dopo il minuto di silenzio per le vittime in Francia, un forte sparo da il via alle ostilità. Ormai non rimane che correre per 42 lunghi  chilometri.
All’inizio tutto fila liscio, le gambe girano abbastanza bene per il ritmo che mi ero prefissato. Le vie della partenza sono  larghe e l’eventuale superamento di gente che va più piano non e’ estremamente difficoltoso.
I chilometri scorrono, 5 – 10 – 15  tutto bene anche se con  le orecchie sempre dritte ad ascoltare il minimo dolorino alle gambe. Mi accorgo che il fiato ci sarebbe anche per andare più forte, ma  l’esperienza insegna e cerco di tenere un ritmo sempre costante.
Si arriva nel parco delle Cascine e dopo  un lungo avanti e indietro si ritorna per la prima volta  verso il centro città. 
18 – 19 – Palazzo Pitti sulla destra, si sfiora Ponte Vecchio, il  pubblico a bordo strada aumenta e per me questa presenza  e’ come un’iniezione di forza e di adrenalina.
20 – 21 – Mezza Maratona qualche dolorino alle gambe viene fuori ma per ora e’ controllabile…
Penso che a Monaco,  a questo punto ero già in piena crisi.
25 – 28 - 30  Mentre si gira attorno all’Artemio Franchi, lo stadio della Fiorentina,  sto aspettando il famoso muro del trentesimo chilometro, che per il podista e’ un po’ uno spauracchio,  ma forse perchè mi sono dosato bene non mi sembra di sentirlo arrivare e continuo tra pubblico e orchestrine, più o meno sempre allo stesso ritmo pensando .. “quando arrivo in centro per la  seconda volta, manca poco al traguardo e allora non mi tiene piu’ nessuno.”
35 – 36 Battistero di S. Giovanni, cattedrale di S. Maria del Fiore, campanile di Giotto,  e come ogni volta che mi se presentano davanti queste meraviglie mi sfiora sempre lo stesso pensiero:  “…quanto eravamo bravi e cosa eravamo capaci di fare in quei periodi cosi remoti…”
Mi godo le urla del pubblico presente e dopo un nuovo passaggio in riva all’Arno, questa volta si attraversa  Ponte Vecchio. La gente e’ assiepatissima dietro le transenne, le gambe e la mente hanno solo voglia di aumentare ancora.
38 – 39 Quando poi si imbocca Piazza della Signoria e mancano solo 3 chilometri l’euforia aumenta.  Un veloce sguardo a Palazzo Vecchio, e neanche il tempo di ascoltare qualche fitta ai polpacci.
40 - via del Proconsolo,  l’ultima lunga via stretta tra palazzi a destra e a sinistra, superando atleti in difficoltà  per i crampi, poi una curva che porta sul Lungarno e altre due semicurve fino a vedere lo spettacolo della piazza e della chiesa di S. Croce.
A 100 metri scorgo il Traguardo, sollevo le braccia al cielo perchè ce l’ho fatta, sono euforicamente contento. Uno sguardo al cronometro e scopro di aver fatto due minuti  in meno di quanto mi ero prefissato. Pensandoci dopo l’arrivo forse potevo fare ancora leggermente meglio ma sono felice e va benissimo cosi.
Saprò poi  che Federica e’ andata alla grande, arrivando quarta di categoria, Mario anche lui soddisfatto ha concluso alcuni minuti davanti a me  con il  tempo previsto, e Elisa purtroppo per l’insorgere del fastidio al ginocchio ha preferito fermarsi al ventunesimo chilometro.. Peccato ma avrà altre chances….
Un lungo zigzagare tra ritiro medaglia,  pacco con bevande varie, ritiro borsa, mentre noto sulla mia destra, persino un ristoro appositamente per celiaci.  E’ uscito anche un bel sole.
“FIRENZE SEI FANTASTICA, E  L’ORGANIZZAZIONE E’ COME SEMPRE IMPECCABILE…. COMPLIMENTI”
Nel tardo pomeriggio purtroppo ci si rimette in macchina e si ritorna verso casa, tutti con un’esperienza in più, sempre positiva, comunque sia andata.

Ora a distanza di qualche giorno, mi rilasso,  non faccio più progetti, non faccio più programmi che  non riuscirei a mantenere, appunto a causa di quell’irrazionalità che  e’  inserita nel DNA di  qualsiasi podista.
Grazie a chi ha letto,  a chi mi ha sopportato, a chi  mi ha risposto e grazie soprattutto a Fausto e Ari.

P.S. Per tutti….TRANQUILLI! Non scriverò più…

Giancarlo

Non è forte colui che non cade mai, ma lo è colui che dopo essere caduto si rialza e ricomincia.
(Jesse Owens)

1 commento:

  1. Complimenti Giancarlo per le emozioni che riesci a trasmettere. Dovresti continuare a correre almeno per poter continuare a scrivere cosi...;-)

    Massimo

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