mercoledì 18 novembre 2015

Lettera aperta al conduttore, Amico di Diesel

Cher Pierre,
non so quale sia il tuo vero nome, ma per creare empatia, ti assegno un nome e Pierre mi sembra un nome adeguato e suona bene. Pierre e Diesel.
Oggi è un'altra volta la "tremenda Parigi". Il mondo si ricorderà il 13 novembre, ma tu, noi, ricorderemo il 18, la mattina del 18 novembre 2015.

Sei un poliziotto, un cinofilo e sei stato chiamato a eseguire un ordine, forse anche orgoglioso di far parte di una squadra che deve stanare dal covo la mente dell'attentato di venerdì scorso.

L'attesa, il via, l'adrenalina, il cuore che batte all'impazzata. Tu e Diesel, Diesel e tu, siete la prima linea, lui deve entrare. Non so quali siano le vostre regole, ma se Diesel è entrato , così doveva andare. BOATO. Diesel non c'è più.

Si parlerà di cane poliziotto eroe. No, Diesel e tu avete fatto il vostro dovere con il rischio di non tornare a casa entrambi.

Le prime pagine dei giornali. I social che condividono la foto di Diesel o di un pastore belga antiesplosivo che personifica il tuo "ragazzo". Mezza giornata e il ricordo passa. Non per te, non per chi ha fatto o fa il tuo mestiere. 

Cosa sarà la morte di un cane rispetto a 150 e più vittime umane? Diranno in molti.

Sarà il tuo dolore, la notte insonne e il ricordo di una giornata tremenda come quelle che sta vivendo la tua Francia.

Caro Pierre, oggi ricordo un altro poliziotto, morto il 18 novembre 2013, per fare il suo dovere, Luca Tanzi. L'anno prossimo salterò il 18 novembre, troppo carico di negatività, ma vi ricorderò negli altri giorni dell'anno perchè avete fatto il vostro dovere, senza eroismi toccando corde scoperte, le mie. 

Ciao Diesel, salutami Duke.  



Immagine dal sito web de La Stampa on line

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