giovedì 8 ottobre 2015

Adiosu Gino

Oh Gino,
scusa se ti disturbo, ma ho bisogno di scriverti per scacciare i demoni di questi giorni. Come sai trovo terapeutico scrivere e forse dopo averti salutato a modo mio proverò un minimo di sollievo.
Fra 4 giorni ti avrei dovuto telefonare per dirti che anche i 50 sono arrivati, ti avrei preso in giro e avremmo fatto la solita gag sulla scoperta dell'America visto che eri legato da questo anniversario e ne andavi orgoglioso.
Invece lunedì non ti telefonerò. Hai pensato di lasciarci 5 giorni prima del tuo compleanno e della mia telefonata. Scusa Gi, hai ragione, sei Morto, non ci hai lasciato, è vero, non ti sono mai piaciute le parole diverse per indicare un fatto. Sei Morto e la parola è pesante come un macigno.
Ci siamo conosciuti nel 2005. L'approccio è stato difficile, ma poi abbiamo trovato gli equilibri, i punti d'incontro e siamo diventati Amici. Due continentali sull'Isola. Abbiamo condiviso gioie e dolori della nostra vita lavorativa e della quotidianità. Quanti minuti, ore, giorni, settimane, mesi abbiamo trascorso insieme? 
Mi ha insegnato che il caffè ha una regola, la regola delle 3 C. Va bevuto Caldo, Comodo e Chiacchierato;
Ho scoperto che l'ascensore si chiama anche Tram am muro (scusa come l'ho scritto);
Mi hai fatto scoprire la cultura Sannita e l'origine della pernacchia;
Mi hai regalato modi di dire che hanno lasciato il segno e che uso ancora oggi:" Faustì movete, che il cero si consuma e la processione non cammina";
Ho scoperto che l'appellativo "Zi Ma" è un segno di grande rispetto per chi lo riceve. Maestro, come insegnante di qualcosa nella vita;
Mi hai raccontato storie pazzesche, racconti incredibili che, come sai, ho sempre "scorporato l'iva" (espressione che ti faceva sorridere) perchè ti piaceva condire e ricamare;
Soprattutto mi hai regalato la tua Amicizia.
Conoscevamo i pregi e i difetti dell'altro, ci siamo scontrati, ci siamo capiti, abbiamo condiviso tanti momenti delle nostre vite e ci siamo voluti bene.
Ora però resta un vuoto indecifrabile a Macomer, nella tua famiglia e in quell'angolo di Monferrato che ti ricorda. 
Sento la tua mano robusta e ruvida sulla spalla e vedo l'espressione del tuo volto che in questo momento mi direbbe:" Faustì è la vita, che ci vuoi fare". Buon viaggio Gino, mi mancherai.

Alife 12 ottobre 1965 - Macomer 7 ottobre 2015

4 commenti:

  1. Doveva essere persona speciale.
    Condoglianze alla famiglia.
    R.I.P.

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  2. Mi dispiace Fausto. Per tutto..... Rip

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  3. Dalle parole che hai usato si capisce che si trattava di una persona genuina, vera di quelle che oggi giorno si incontrano raramente... Le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Giovanni Correnti

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