giovedì 19 ottobre 2017

Carla Primo dopo Venaria 2017. Oltre il buio della malattia, la corsa la grande compagna.


Domenica Venaria con la sua Reggia Sabauda si è vestita a festa per accogliere una folta rappresentanza podistica.
Il Piemonte e non solo si è riversato sulle strade e sui sentieri della "Corsa da Re" per una mattinata all'insegna dello sport. 4 distanze di cui 3 competitive, 7000 atleti in gara, così dichiarano gli organizzatori.

Lunedì su La Stampa Lucia Caretti la racconta in un modo diverso. Segnala l'ex bocciatore Mikael Mongiovetto, l'operario eporediese Michael Zagato, l'aostana partita all'alba da Cogne, la vittoria della prof. alessandrina Claudia Marchisa, insomma un pezzo interessante incentrato sulle piccole storie.

Una è sfuggita. Quella di Carla Primo.

La intercetto al telefono martedì pomeriggio mentre sta uscendo da Base Running di Torino, il negozio che da il nome alla sua società.

Carla finalmente ti ho vista con un gran sorriso. La prima domanda è ovviamente come stai?

Sto bene e la gara di domenica è stata liberatoria. 

Un passo indietro.Te la senti di raccontare la tua vicenda? Due anni complicati...

La Corsa del Re di Venaria è legata alla mia storia. Nel 2015 proprio dopo la gara di Venaria dove vinsi la 10 km feci una visita. Un neo che mi preoccupava. La diagnosi mi fece cadere il mondo addosso. Melanoma. Un tumore in stato avanzato. Subii una prima operazione, poi una seconda. Un periodo davvero difficile con 11 mesi di cure farmacologiche importanti e faticose

La corsa giocoforza messa da parte

Fortunatamente no! I medici mi diedero l'ok per correre, certamente a sensazione senza forzare e con ritmi che non erano miei. Non sono mai stata sola. Carlo (Chierotti), i miei amici e compagni di Base Running mi sono stati vicini e mi hanno aiutato tantissimo.

Qual è stato il momento peggiore e il momento migliore di questi due anni?

Il peggiore certamente quando ho scoperto la malattia, il migliore quando dopo al termine di una delle tante visite mi hanno comunicato che era circoscritto. E' stato un sospiro di sollievo.

Nonostante questo non è stato un percorso semplice. 

A parte gli undici mesi di farmaci che sono terminati a maggio di quest'anno proprio il giorno del mio compleanno, ricordo i 40 giorni consecutivi in day hospital a Candiolo come giorni bui con Carlo che tutti i giorni mi accompagnava in questo percorso, è sempre stato al mio fianco. Ora però è tutto alle spalle e ho solo un controllo al mese.

La corsa cosa ha rappresentato in questi mesi?

Mi aiutava, mi dovevo gestire perchè sentivo una grande stanchezza, ma correre mi faceva stare meglio. Mi aiutava psicologicamente e ho anche gareggiato in qualche occasione. La verità è che anche dopo la fine cura non credevo di non tornare più quella di prima. Correvo con regolarità, ma qualcosa non andava. La corsa però mi ha dato un grandissimo sostegno, tanta forza e disciplina.

Quando hai capito che la "gamba" era tornata?

Poche settimane fa, dopo l'estate. Ricordo una domenica in campagna, la gamba che gira bene. Gioia pura.  


- Sento la sua voce cambiare di tono nel ricordo, magari è la mia Emozione nel sentire la felicità del momento -

E arriviamo a domenica. Venaria atto 2°, la 10 km.

Ci tenevo tantissimo. Avevo fatto la mezza in passato, avevo vinto la 10 km, aldilà del piazzamento (2^ assoluta nella 10 km) è stata una riconquista. Ora ho le gambe indolenzite, starò ferma qualche giorno, ma va bene così.

Ora che stai di nuovo bene, ti sei già posta degli obiettivi podistici?

Sì mi piacere correre qualche mezza. Tra due settimane la Varigotti - Loano più come test. Vorrei riprovare la Cortina Dobbiaco, l'ho portata a termine con grande fatica durante la malattia, vorrei riprovarci con il sorriso e poi i cross invernali. Abbiamo una casa nell'acquese e qualche gara nell'alessandrino verremo a farla. Sono grata alla corsa, ora con uno spirito diverso mi pongo dei traguardi da raggiungere

C'è qualcuno che vuoi ringraziare?

Carlo, tutti miei amici di Base Running, davvero per me sono una seconda famiglia, hanno fatto cerchio intorno a me e come detto prima non mi hanno mai lasciata sola.

Grazie Carla, mi hai Emozionato, GRAZIE davvero e come scrivevo un tempo. Ad Maiora!


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