giovedì 5 marzo 2015

Il Grandangolo di Pier Marco Gallo

ACQUESI DAVVERO BRAVI. SOLVAY GRUPPO “SUPER”
Anche se non sono arrivate vittorie a livello assoluto  si può di certo dire che nella domenica appena trascorsa per il podismo acquese le soddisfazioni sono state molte ed importanti. Iniziamo dal Campionato Nazionale UISP di Cross tenutosi a Ciriè domenica mattina ed al quale, complessivamente, hanno preso parte più di mille atleti.
Risultato di assoluto valore per Concetta Graci dell’ATA che nella gara femminile di 4.3 km ha ottenuto la 28^ posizione assoluta,  su oltre 200 atlete, ed il 5° posto tra le SF45 a soli 8 secondi dal podio. Uno dei migliori risultati a livello nazionale dei nostri atleti. Altra prova di rilievo è stata ottenuta da Angelo Panucci Acquirunners  che a Vho di Tortona, sempre domenica mattina, sui 16 km del “ 2° Grande Airone” Cross-Trail, ha occupato il 6° posto assoluto con il primato in categoria. Altri ottimi riscontri per l’Acquirunners con Luca Berruti 12°, Marco Riccabone 28° Enrico Delorenzi e Fabrizio Fasano 62° e 63°, Marco Gavioli 78° e Roberta Giacinti 144^. Per l’Ata 125° Maurizio Mondavio e 143^ Luciana Ventura all’esordio su gare di questo chilometraggio e difficoltà. Tra fango e sterrato ben 160 classificati all’arrivo.
Sempre domenica a Casale si è disputato il “Trofeo AVIS” su 10 km di un percorso a “piramide” con una prima parte in relativo piano, una successiva “scalata” di circa 3 km con salita davvero impegnativa, quindi ripida discesa sino agli ultimi 800 metri in perfetto piano. Anche qui buone prove con il 5° posto assoluto di Achille Faranda ATA, il 5° in categoria di Piero Garbarino SM55 acquese in forza ai Maratoneti Genovesi. Terza piazza tra gli over 65 di Pier Marco Gallo e  buonissima prova di Mauro Nervi al secondo anno di gare e sempre in crescita, entrambi Acquiriunners.  In questa gara dominio assoluto dei portacolori della Solvay con Ilaria Bergaglio tra le donne ed Alex Zulian a mettere in fila  un lotto di atleti tra i migliori in circolazione nelle nostre zone. Questa gara di Casale Monferrato ha una particolare valenza in quanto si sviluppa in un territorio duramente colpito dalla “brutalità” di uno sviluppo industriale che ha lasciato e sembra ancora lasciare l’uomo in fondo alle cose da tutelare. Tanti applausi e tanti discorsi prima di una cerimonia di premiazione che, forse, si è  troppo ritardata, ma che, comunque ha lasciato in ogni atleta presente la sensazione di essere parte di un qualcosa che sa di bello e pulito e che tale bisogna continuare a mantenere. Un discorso a parte per “il nostro” Fausto Deandrea che ha speso tempo ed energie per una gara che sente “sua” ed al quale credo debba andare un grande “grazie” da parte di tutto il movimento podistico.
Guardandoci intorno ci siamo imbattuti nella mezza di Vercelli. Un vero disastro stando ai commenti dei presenti, ma soprattutto la dimostrazione che nulla si può inventare e nulla si può fare a cuor leggero. “Organizzo una Mezza”. Facile a dirsi ma  meno facile da realizzare se non si programma per bene la cosa, punto per punto, esigenza per esigenza, tassello per tassello. Una brutta figura non penalizza solo chi la fa, quindi gli organizzatori, ma anche tutta quanta l’immagine del mondo podistico di una parte della nostra regione e questo deve assolutamente essere evitato. Abbiamo visto “sparare” dei tempi da keniano in atleti che  su questa distanza da sempre viaggiano a cavallo delle 2 ore 2. Trasporto motorizzato, salto di percorso o errore involontario? Chi può risponderci se non il diretto interessato. Fa bene chi afferma che chi organizza una gara dovrebbe essere in possesso di una specie di “patentino” che gliene  dia titolo. Siamo perfettamente d’accordo, ma va anche rilevato che i Giudici di Gara oltre ad essere i “notai” degli arrivi, avrebbero anche il compito di informarsi presso gli organizzatori se tutto quanto si doveva fare è stato fatto ad iniziare dal medico, dal percorso di gara e dai ristori, tutte cose che in questa Mezza hanno davvero lasciato a desiderare. Ma siccome dagli errori, da tutti gli errori e di tutti si deve prendere il giusto insegnamento la mia proposta è quella che Vercelli riorganizzi il prossimo anno la sua “Mezza” e faccia vedere  quali sono le sue capacità organizzative. Non farlo sarebbe oltre che una grave ammissione di incapacità, anche la prova che, forse si è pensato più alla borsa che alla gara. Allora cari organizzatori, la rifacciamo? Io sarò in prima fila al via. Ciao ed alla prossima.

                                                           Pier Marco Gallo

1 commento:

  1. Grazie Pier Marco per la citazione e per la tua analisi su fb ha scatenato qualche discussione..

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