giovedì 26 febbraio 2015

Il Grandangolo di Pier Marco Gallo

A PIETRA MARAZZI POCHI MA BUONI ED OTTIMI GLI OVER 60 ACQUESI
A Pietra Marazzi in una domenica mattina  preceduta da un sabato  fotocopia di quello nevoso della settimana precedente, si è comunque disputata la gara in un clima più autunnale che invernale.
Il percorso, al fine di evitare tratti sterrati troppo  pericolosi per gli atleti,  è stato accorciato di un paio di km e trasferito in buona parte su asfalto, ricalcando sia una parte del  “Giro del Morto” che della “Mezza con la Gobba”.. Non sono mancate comunque le difficoltà per le lunghe ed impegnative salite e  gli sterrati in pochi tratti, fortunatamente,  a prova di equilibrismo. In una mattinata  piovigginosa, ma non gelida in circa 60 si sono presentati al via affrontando subito una ripida discesa su asfalto. A prevalere tra gli uomini con largo margine Davide Elli Vittorio Alfieri Asti che ha chiuso la sua fatica sui 10.3 km, in 40’51”. Gara più combattuta tra le donne con successo di Cinzia Cornaglia Solvay 52’18”, insidiata dall’ottima Daniela Bertocchi Atl Novese staccata alla fine di una quindicina di secondi. Ma tutti i presenti meritano un plauso per aver creduto nella possibilità che la gara si disputasse e, nel contempo, per aver creato davvero un bel clima di calore ed amicizia. Ottima l’assistenza sul percorso con incroci ben presidiati e presenza di personale  su tutto il tracciato. Due ottime performance per i nostri Over 60 che con Pier Marco Gallo SM65 Acquirunners  e Maurizio Mondavio SM60 ATA, hanno ottenuto la prima e seconda piazza in categoria. Fausto Testa ATA “al solito” è arrivato in ritardo e si è visto costretto ad una rincorsa che non lo ha portato oltre la 21^ piazza, ma comunque bravo per la tenacia. Quella di Pietra è  gara certamente meritevole di un maggior numero di presenze ma sicuramente danneggiata dal maltempo e dalla concomitanza di alcune gare in Liguria. Altra prestazione di rilievo da segnalare è quella di Concetta Graci ATA che, sobbarcandosi un non  indifferente chilometraggio, è andata a gareggiare a Pinerolo nel “3° Cross della Pace” ottenendo sui 4 km. chiusi con il tempo di 21’32”, un lusinghiero 19° posto e sesta in categoria su un lotto di una ottantina  di avversarie. Terminata la cronaca o per lo meno qualche nostra personale considerazione ci piace ritornare su due argomenti che sono stati sollevati la scorsa settimana: il cronometraggio e la partecipazione a gare anche fuori provincia o regione. In merito al cronometraggio è bene chiarire alcune cose. Prima di tutto la rilevazione del tempo da parte di Giudici di Gara ha tutti i crismi dell’ufficialità anche in assenza di “cronometristi professionisti”. Un po’ di pratica nelle gare magari più lunghe e meno partecipate serve a “rodare” un buon meccanismo di rilevazione e, da almeno tre anni a questa parte in tutte le gare UISP i tempi vengono rilevati senza che vi siano mai state lamentele. Crediamo, senza tema di venire smentiti che, vedere accanto al proprio nome anche il tempo sia un motivo in più per gareggiare e  raffrontare il nostro con i tempi degli altri atleti. Nelle gare nostrane su strada il tempo si rileva al secondo e quindi non sono necessari particolari “marchingegni” per farlo, basta un buon cronometro con un  display dai numeri “grossi”. Riguardo al secondo “quesito”, sollevato giustamente la scorsa settimana su “Bio Correndo”, è oggettivamente giusto andare a “vedere” le gare degli altri ed andare a confrontarci con avversari che poco o nulla si conoscono. Il fatto è che, lo crediamo, subentra sia la pigrizia che la poca coesione tra gli atleti di molti gruppi. A volte non ci si parla e questo è un male ed a volte si pensa “se vado là ci sono quelli forti e non vado a premi” altra cosa non assolutamente positiva. Ma è così, purtroppo. Magari si va a fare la Maratona di Malta o si corre a centinaia di km da “casa”, ma non si pensa di partecipare a qualche gara in Liguria, in Lombardia o nel nord Piemonte. Non crediamo neppure che sia una questione di soldi perchè in quattro le spese si riducono di  molto. Magari una volta si va, la gara ci piace e si pensa di ritornare anche l’anno successivo, poi , con il passare dei mesi, l’entusiasmo si perde ed a quella bella gara non ci si pensa più. Bisognerebbe davvero “raccogliere le forze”, selezionare qualche gara che si sa bella, importante e partecipata e poi andarci, sarebbe anche un modo di verificare cosa fanno gli altri, come si organizzano, come premiano, come accolgono gli atleti, cosa si spende e cosa ci danno. Si riuscirà a fare tutto questo? Personalmente ho  dei dubbi, perchè anche sulle “gare” siamo tutti, chi più chi meno, un po’ “mammoni”….ciao alla prossima.
                                                                       Pier Marco Gallo

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